

L’Europa chiede, l’Italia risponde. L’ultimo caso di questo rapporto è la direttiva europea sul cambio delle etichette dei carburanti, che è stata approvata in Italia con il decreto legislativo del 16 dicembre 2016 n. 257. L’intenzione dell’Europa è, seguendo due logiche esatte, quella di rendere più semplice il pieno di carburante a coloro che si muovono molto tra i vari stati europei e dire ai cittadini quanto è “bio” il carburante con cui si sta rifornendo la propria autovettura.
Cambia a seconda della sigla
Il nuovo decreto legge porta con se l’abbandono dei classici nomi (Super senza piombo, diesel e GPL) e l’arrivo di nuove etichette e nuova nomenclatura per i vari tipi di carburante. Le benzine saranno riconoscibili tramite la presenza della lettera E all’interno di un cerchio, i diesel tramite il contorno quadrato e la lettera B, mentre i carburanti gassosi verranno indicati con la forma romboidale. Le forme e le lettere verranno poi affiancate da una serie di numeri e lettere, i quali avranno lo scopo di indicare la percentuale di componenti bio all’interno del carburante. Un esempio di questa nuova nomenclatura sono le benzine E7 e E85, con rispettivamente il 7 e l’85% di etanolo all’interno, e il diesel XTL, ottenuto sinteticamente e non dalla raffinazione del petrolio.
Etichette obbligatorie per legge
Le nuove etichette riportanti la tipologia di carburante dovranno essere applicate immediatamente. Ma dove si trovano? La legge obbliga i distributori ad applicarle sulle colonnine e sulle pistole. Anche le case automobilistiche dovranno dotare le nuove auto delle etichette e posizionarle sul tappo, all’interno dello sportello del rifornimento e nel manuale d’uso del veicolo. I proprietari delle auto più datate dovranno poi prestare attenzione al carburante scelto, questo perché non è detto che i nuovi carburanti siano adatti ai motori con un po’ di anni sulle spalle.

Le nuove etichette dei carburanti (Credits: Motori.it)
L’Italia tra le migliori d’Europa
Contrariamente a quanto si possa pensare, l’Italia è tra i paesi europei che più consumano carburanti bio, occupando il quarto posto dietro Francia, Germania e Svezia. Il governo ha però intenzione di aumentare il consumo annuo, puntando a toccare l’1,2% di carburanti bio fra il 2018 e 2019 e arrivare al 2% nel 2022.
Credits foto titolo: Avvenire.it