

La Ferrari è maestra da sempre nel creare auto uniche o in serie limitata per i clienti più affezionati. I progetti negli ultimi anni sono passati dalle mani di Pininfarina a quelle del centro stile della casa, gestito dalla sapienti mani di Flavio Manzoni. L’ultima idea a Maranello è stata quella di creare una linea produttiva che realizzi veicoli in tiratura limitatissima e con una linea ispirata alle auto da corsa degli anni ’50. I primi risultati di questa nuova linea sono stati presentati ieri durante il Capital Markets Day e si chiamano Monza SP1 e SP2.
Mono o bi-posto ma senza il tetto
Le nuove Monza rappresentano in pieno quanto voluto dalla Ferrari, realizzando delle barchette ( auto prive di tetto e parabrezza) dalle forme morbide e sinuose come le antenate ma con il giusto tocco di modernità. La casa di Maranello nel comunicato stampa ammette di aver avuto come auto ispiratrici la 166 MM, la 750 Monza, la 860 Monza e i successi nel Campionato Mondiale Sport. I designer sono però partiti da una base moderna come la 812 Superfast, mantenendone la meccanica di base, ma rivoltandole totalmente la pelle. Le Monza si presentano quindi come monoposto (SP1), con il secondo sedile celato da una tonneau cover, e bi-posto (SP2). Per ovviare alla mancanza di un parabrezza gli ingegneri hanno dotato le due auto del Virtual Wind Shield (brevettato), ovvero una carenatura che protegga il più possibile il posto di guida dai flussi d’aria. Il tetto non ha però una semplice funzione estetica o di riparare dalla pioggia, ma è fondamentale in caso di ribaltamento. Proprio a questo scopo dietro al sedile, o ai sedili sulla SP2, è stata posizionata una “pinna” con funzione di protezione/roll-bar. Caratteristica poi l’apertura della portiera, o portiere a seconda del modello, caratterizzata da una dimensione ridotta e da un’apertura verso l’alto.

Lo Monza SP2 vista dall’alto (Credits: Motor1)
Base Superfast
Come anticipato prima, nonostante la nuova linea filante, le Monza sotto la nuova pelle sono entrambe sorelle dirette della fantasmagorica 812 Superfast. La meccanica è quindi la solita con motore anteriore-centrale e trazione posteriore, cosi come il pacchetto sospensivo. Pressoché identico rimane a sua volta anche il motore che è confermato essere l’indomabile V12 da 6,5 litri, ma che questa volta tocca quota 810 cavalli e 789 Nm di coppia. A gestire così tanti cavalli ci pensa il fulmineo cambio a doppia frizione con logiche da Formula 1, abbinato al raffinatissimo controllo di trazione e di stabilità. Le prestazioni sono da capogiro anche per un’auto con il tetto. Le Monza toccano i 100 km/h da ferme in soli 2,9 secondi, i 200 in 7,9 secondi per poi continuare la loro corsa ben oltre i 300 km/h. Simili prestazioni sono ottenute grazie a una scocca aerodinamica realizzata interamente in fibra di carbonio, la quale permette di fermare l’ago della bilancia a soli 1.500 kg e di avanzare senza troppo attrito. L’ultimo rimando alla 812 si può poi trovare nella linea sottile dei fari a LED e nei quattro cattivissimi terminali di scarico posteriori.

Il muso della Monza SP1 (Credits: Motor1)
Accessori d’epoca ma prezzo moderno
I rimandi alle barchette Ferrari che hanno fatto la storia non finiscono all’auto ma si possono trovare anche nella lista degli optional. Vista l’esclusività delle auto, soli 100 esemplari, la Ferrari si è affidata a degli esperti per la realizzazione di optional di lusso. I prescelti per questa esclusiva collaborazione sono i marchi Loro Piana e Berruti. I facoltosi clienti potranno scegliere tra alcuni accessori di ispirazione vintage come la tuta da pilota indossabile sopra gli abiti e un casco personalizzato abbinabile con guanti, sciarpa e maglia. Il prezzo? La Ferrari non l’ha comunicato, ma guardando i precedenti è lecito aspettarsi un prezzo superiore al milione e mezzo di euro.

Lo monoposto Monza SP1 (Credits: Motor1)
Credits foto titolo: Motor1