

Negli ultimi anni in Italia le assicurazioni sono diventate un’ importante spesa annuale per tutti, comprese quelle persone che guidano in maniera estremamente rispettosa del codice della strada e non hanno mai avuto un incidente. Ora però le compagnie hanno deciso di venire incontro a questi automobilisti creando le Rc auto connesse.
Meglio guidi, meno paghi
Ma come si rende una polizza connessa? L’Ivass (l’autorità che sorveglia le assicurazioni) ha proposto l’utilizzo di una scatola nera simile a quella degli aeroplani che monitori lo stile di guida degli automobilisti, ma che garantisca la giusta privacy. L’apparecchio registrerà (anche grazie al GPS) se il conducente rispetta le norme del codice della strada, se rispetta i limiti di velocità imposti, calcola la quantità accelerazioni e frenate che si compiono in base al tipo di strada che sta percorrendo (urbane, extraurbane e autostrade), se riesce a prevedere eventuali situazioni di pericolo in base a ciò che si trova davanti. L’Ivass garantisce che la scatola nera sarà a prova di manomissione e che gli algoritmi che la gestiscono saranno assolutamente imparziali. Nella nota presentata in cui si spiega questa novità per le assicurazioni l’ente ha anche specificato come sia richiesto un anno di tempo prima che vi sia un eventuale risparmio, in quanto l’apparecchio necessita dei dati sulla guida dell’automobilista su cui basarsi. La scatola nera potrebbe presentare però alcuni problemi legati alle nostre strade. L’algoritmo che la gestisce non tiene in conto infatti lo stato delle nostre strade e della presenza delle gigantesche buche che la abitano, registrandole come semplici vibrazioni o tracciando lo slalom che dobbiamo fare talvolta per evitarle.

Una scatola nera per automobili (Credits: telematics.com)