

Confermando quanto anticipato nel comunicato stampa di qualche settimana fa, la Ford ha mostrato al Goodwood Festival of Speed la bombastica GT Mk II. La nuova versione dell’iconica supercar dell’ovale blu, realizzata dalla Ford Performance e dalla Multimatic Motorsports, si ispira direttamente alle sorelle che in questi anni hanno corso (e vinto) nel WEC e nell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship, tanto da non essere omologata per circolare su strada ma solamente in pista. In poche parole la Ford ha deciso di ricalcare in pieno quanto già proposto da Ferrari con il programma XX, la McLaren con le GTR e la Aston Martin con la Vulcan. Ad essere identico è poi anche il prezzo e il grado di esclusività offerto ai clienti, visto che solo 45 potranno mettersene una in garage scucendo però una cifra pari a 1.2 milioni di dollari (poco meno di 110 mila euro).
Niente regole=via libera alla creatività
Vista l’assenza di leggi stradali e di regolamenti sportivi da rispettare i tecnici Ford e Multimatic hanno potuto realizzare praticamente ogni cosa gli passasse per la testa e dando sfogo all’immaginazione. Prima di tutto sono partiti dall’aerodinamica della GT stradale e l’hanno completamente cestinata ridisegnandola basandosi su quanto imparato in questi anni dalle competizioni. Il risultato vede uno splitter maggiorato, profili aerodinamici alle estremità del paraurti anteriore, branchie sui passarauota anteriori per ridurre la pressione dovuta al regolamento, un diffusore dalle dimensioni e dal design semplicemente imbarazzanti e, dulcis in fundo, una gigantesca ala posteriore dotata doppio profilo che genera perfino più carico di quella impiegata nelle corse. Il risultato finale vede la deportanza crescere addirittura del 400% rispetto alla variante normale e, impiegando le gomme slick della Michelin, i 2g di forza laterale in curva. Numeri che sostanzialmente sono quasi più da prototipo che non da stradale riconvertita che verrà guidata principalmente da gentleman driver.
Il V6 EcoBoost è finalmente senza limiti
La mancanza di restrizioni non ha però riguardato solo il disegno della GT Mk II, ma anche lo scalpitante V6 3.5 litri Ecoboost montato in posizione centrale. Adesso infatti grazie a vari accorgimenti come una presa d’aria sul tetto che migliora il raffreddamento, uno scarico realizzato in lega leggera (probabilmente titanio o inconel) e l’iniezione d’acqua negli intercooler, con lo scopo di rendere più densa l’aria che arriva ai turbo, il sei cilindri americano è passato da 656 cavalli di base a quota 700 cavalli! Collegato al propulsore troviamo il medesimo doppia frizione a 7 rapporti già visto sulla GT stradale, ma in questo caso i tecnici hanno modificato gli algoritmi per adattarlo all’utilizzo in pista. A cambiare in vista del nuovo ambiente in cui dovrà muoversi l’auto sono stati anche i freni, con l’italiana Brembo che ha preso l’impianto carboceramico della versione dotata di targa e ne hanno migliorato la risposta. Ma le buone notizie non finiscono qui. La GT Mk II non è infatti solo più potente, ma anche 90 kg più leggera. Sono stati eliminati infatti tutti gli elementi che costituivano una zavorra inutile (materiali fonoassorbenti, radio, ecc..), i cerchi da 19 pollici sono in alluminio forgiato e le classiche sospensioni sono state sostituite da quelle DSSV ad altezza fissa dotate di 5 regolazioni diverse.
Gli interni hanno subito anch’essi una pesante revisione in salsa racing. I classici due sedili fissati alla scocca sono stati eliminati e al loro posto troviamo adesso UN solo sedile a guscio realizzato dalla Sparco, il secondo è opzionale, il volante e tutto nuovo e i piloti potranno contare su un sistema di telemetria realizzato appositamente dalla MoTeC.