

Ci siamo, il momento della verità è arrivato. La McLaren, come già anticipato giorni fa, alle 14 ha presentato ufficialmente al mondo la Speedtail designandola come la degna succeditrice della F1. La nuova hypercar della casa di Woking non è però solo un rimando al passato, ma rappresenta il meglio che la McLaren ha da offrire al momento al mondo dell’automobilismo sotto ogni aspetto, dalle soluzioni aerodinamiche alla tecnologia ibrida per il motore.

La linea a goccia dell’abitacolo della Speedtail (Credits: Motor1)
Ibrida da 403 km/h
Come anticipato nell’incipit la McLaren ha deciso di utilizzare la tecnologia ibrida per spingere l’ultima arrivata della gamma “Ultimate Series”, caratteristica che la mette sullo stesso piano della P1 presentata nel 2013. La Speedtail, rispetto alla sorella, sviluppa 147 cavalli in più, toccando la mostruosa cifra di 1.050 cavalli e diventando la McLaren più potente di sempre. La casa inglese tuttavia non ha rilasciato ancora dati ufficiali sull’abbinamento tra i due motori e sulle caratteristiche del motore endotermico, che molto probabilmente sarà il 4 litri V8 biturbo già visto su Senna e 720S. Una volta premuto l’acceleratore la hypercar di Woking catapulterà i 3 passeggeri (di cui parlerò più avanti) da 0 a 300 in soli 12,8 secondi (la P1 da 903 cavalli ci impiegava 16,5 secondi), continuando la sua folle corsa fino a 403 km/h. La velocità massima è stata una degli obiettivi principali per gli ingegneri inglesi, visto il pesante fardello derivato dal record ottenuto negli anni ’90 dalla F1 (391 km/h). La Speedtail deterrà poi un’altro primato per la Mclaren, visto che tutte le auto che arriveranno dopo di lei monteranno propulsori ibridi benzina-elettrico.

Il lato B della Speedtail (Credits: Motor1)
Corpo senza spigoli
Per raggiungere una velocità massima cosi elevata i tecnici hanno dovuto lavorare moltissimo per rendere la scocca il più filante possibile. Il risultato di questa ricerca di “fluidità” aerodinamica vede un corpo senza spigoli ( all’infuori del diffusore) e una linea che, a parer mio, non rendere l’auto particolarmente affascinante. Le soluzioni adottate per ridurre la resistenza all’avanzamento sono tuttavia molto interessanti dal punto di vista prettamente ingegneristico. Gli specchietti sono stati eliminati e sostituiti da telecamere a scomparsa, sono disponibili cerchi anteriori con carenatura per ridurre i flussi d’aria turbolenti, prese d’aria sulla parte superiore del muso dedicate a specifici radiatori per il raffreddamento del motore chiamati LTR (acronimo di Low-Temperature Radiators), mentre quelle inferiori fanno scorrere l’aria attraverso i passaruota e lasciano che scorra lungo le pance. Muovendosi verso il centro dell’auto troviamo due aperture relativamente piccole e posizionate vicino ai montanti posteriori del tetto per permettergli di ottenere l’aria necessaria ai radiatori HTR (o radiatori per le alte temperature). La parte che però più contraddistingue l’auto è sicuramente la coda, che è caratterizzata da una lunghezza notevole per sfruttare il più possibile l’azione del diffusore, una linea discendente per ridurre la resistenza aerodinamica e la presenza di due piccoli flap indipendenti che reagiscono in base alle condizioni di guida. I due flap sono poi realizzati con un’innovativa fibra di carbonio pieghevole che permette di rendere il pezzo visivamente unito alla coda senza le separazioni tipiche delle ali mobili. L’allungamento della coda ha però avuto effetti sulla misura dell’auto, facendole superare abbondantemente i 5 metri. Per contrastare il peso portato del terzo occupante e dalla lunghezza extra gli ingegneri hanno deciso di utilizzare la fibra di carbonio per tutta la scocca, fermando l’ago della bilancia a 1.430 kg. La McLaren ha poi dotato la Speedtail di una modalità definita Unique Velocity, che abbassa l’auto di 3,5 cm (arrivando a 1,12 metri), ritrae gli specchietti e rende il motore più pronto per permettere ai clienti di toccare i fatidici 403 km/h.

La linea filante della Speedtail (Credits: Motor1)
Al centro di tutto
Per quanto in McLaren citino spesso la F1 nella realizzazione della Speedtail l’unico vero rimando è l’impostazione a 3 sedili degli interni, con il pilota posizionato al centro dell’abitacolo e i due passeggeri al lati. La plancia della Speedtail è di ultimissima generazione, con 3 schermi digitali (due dei quali touch-screen) davanti al pilota con funzione di tachimetro e infotainment, e altri due agli estremi del cruscotto che trasmettono le immagini registrate dalle telecamere esterne. Pulsanti che quindi si sono pressoché volatilizzati dalla plancia e, i pochi sopravvissuti come l’accensione e l’apertura porte, si sono spostati nel pannello di lancio sopra la testa del pilota. La McLaren ha poi dotato la Speedtail di un’ampia superficie vetrata per garantire un ambiente più vivibile e luminoso agli occupanti e, tramite un semplice comando collegato ai nuovi vetri elettrocromici, è in grado di oscurarsi facendo diventare le alette parasole materia del passato. La nuova hypercar deve però mantenere anche la sua natura da Gran Turismo e per riuscirci i designer hanno scelto nuove pelli ultra sottili di altissima qualità per i sedili e hanno dotato l’auto di due vani per i bagagli (divisi tra anteriore e posteriore). Già visti poi i loghi realizzati in oro bianco 18 carati e con la rivoluzionaria fibra di carbonio Tpt, o Thin-Ply Technology (usata anche per il volante e il pannello di lancio).

Il sedile del pilota al centro sulla Speedtail (Credits: Motor1)
Solo 106 come la F1
I numeri delle Speedtail che verranno prodotte si sanno già da qualche tempo, cioè solo 106 come la F1, ma solo oggi la McLaren ha annunciato il prezzo ufficiale. A Woking i futuri proprietari elargiranno la considerevole cifra di “almeno” 1,98 milioni di euro, o 1,75 milioni di sterline, per auto. In caso poi di clienti particolarmente fantasiosi nelle configurazioni, cosa che accadrà su tutti gli esemplari, la cifra potrebbe salire tranquillamente a quasi 3 milioni di euro.
Credits foto titolo: Motor1