

L’abbiamo aspettata per tanto tempo, e anche se foto spia e fughe di notizie che ce l’avevano già “spoilerata” interamente, l’arrivo oggi al Salone di Detroit della nuova Toyota Supra è stata davvero emozionante. La GR Supra, dove le due iniziali stanno per Gazoo Racing, colma infatti un vuoto di diciassette anni che la vecchia generazione ci aveva lasciato nel cuore quando nel 2002 era uscita di produzione. La quinta generazione della biposto nipponica, nome in codice A90, è stata fortemente voluta dal presidente Akio Toyoda per riportare in alto una stirpe nata nel 1967 con la 2000GT.
Ispirata alla concept FT-1
Come già detto in precedenza poco della nuova Supra è realmente “nuovo” alla vista. Nonostante però la stretta parentela con la Z4, BMW e Toyota hanno sviluppato le due auto insieme, la piccola sportiva mostra una propria personalità. La scocca infatti mostra la profonda discendenza con la concept car FT-1, con il muso che conferma quanto detto nell’articolo di qualche settimana fa, ma rendendo più chiari alcuni particolari come il parabrezza circolare e dotato di montanti neri per dare aumentare visivamente il senso di continuità della vetratura. Il retro mantiene anch’esso gli stessi dettagli visti sui prototipi, con lo spoiler fisso a coda di rondine che troneggia sui due scarichi. I tecnici della Gazoo Racing hanno poi ovviamente voluto mantenere la trazione posteriore della Z4, ma al contempo hanno preferito lavorare sull’aumentare ulteriormente il piacere di guida senza sacrificare la comodità. Il risultato vede una piattaforma CLAR in acciaio e alluminio, condivisa con molte BMW, che raggiunge doti di rigidezza torsionale superiori addirittura alla Lexus LFA e permette di ottenere un bilanciamento perfetto di 50:50 tra anteriore e posteriore! Rispetto alla roadster di Monaco la nuova Supra cambia anche nelle misure, con la macchina che arriva a quasi 4,40 metri di lunghezza, quasi a 2,50 metri di passo e con carreggiate larghe e basse sull’asfalto. Carreggiate che ospitano cerchi da 19 pollici calzanti Michelin Super Sport con sezione di 255/35 e 275/35 e sospensioni adattive (di serie in Italia) con schema MacPherson all’anteriore e il multilink posteriore. Come ultima soluzione per aumentare l’agilità, e il divertimento del guidatore, gli ingegneri hanno lavorato sull’aerodinamica, con la doppia gobba sul tetto che permette sia di guidare con il casco che di inviare l’aria verso lo spoiler posteriore.

Il piccolo badge in basso a destra è sinonimo di divertimento assicurato (Credits: Motor1)
Al lancio disponibile solo con il 6 cilindri
In attesa dei futuri 4 cilindri da 197 e 258 cavalli, la Z4 presta alla Supra “solamente” il 6 cilindri in linea TwinPower Turbo da 340 cavalli e 500 Nm (lontano parente di quello montato sulla M2). A collegare questo ben di dio di propulsore alle ruote posteriori ci pensano il cambio automatico ZF a 8 rapporti dotato di palette, sempre di derivazione BMW ma ritarato nelle logiche di cambiata, e il differenziale posteriore autobloccante a controllo elettronico (di serie in Europa) che a seconda della modalità di guida può bloccare dallo 0 al 100% in base alle necessità. Lo 0 a 100 km/h, anche grazie al Launch Control, viene coperto in 4,3 secondi e la velocità massima raggiungibile è limitata elettronicamente a 250 km/h. La nuova Supra può poi vantare anche un pizzico di italianità, con l’impianto frenante realizzato dalla Brembo e dotato di dischi da 34,8 e 34,5 cm, morsi da pinze monoblocco con rispettivamente 4 e 1 pistoncino. Se poi si è abbastanza temerari, e si hanno abbastanza soldi per vari treni di gomme, la inedita modalità Track disabilita quel che basta il controllo di stabilità per permettervi di mandare in fumo in sicurezza gli pneumatici posteriori.

Il 6 cilindri BMW dentro una Supra? Il connubio perfetto! (Credits: Motor1)
Sedili e plancia avvolgenti
Nel presentare gli interni Akiro Toyoda ha ammesso come gli uomini della Gazoo Racing abbiano voluto mettere il pilota al centro, proprio come succede con la LMP1 che corre a LeMans. Il risultato di questo accentramento vede un abitacolo molto…BMW. L’influenza di Monaco è infatti palese e quasi imbarazzante in alcuni punti, ma ciò si è tradotto in un interno molto razione e ordinato, dove ogni cosa è dove dovrebbe essere. Il cruscotto rimane molto basso davanti al guidatore, con il quadro strumenti posto dietro ad un volante piccolo nel diametro e nell’impugnatura, i comandi (fisici grazie a dio) del clima e lo schermo del sistema multimediale (da 8,8 pollici nella versione Premium). Nella consolle centrale trovano posto i vari pulsanti per settare il comportamento dell’auto, la leva del cambio ed il rotore del sistema di infotainment. I sedili confermano poi quanto detto da Toyoda, cioè è realizzati con una forma molto avvolgente, e contenitiva, che lavora in sinergia con le imbottiture per gambe e braccia poste nel vano porta e lateralmente alla consolle. In Giappone hanno poi pensato ad ogni evenienza, con un baule che ospita perfettamente i caschi per i track-day.

Interni da vera…BMW (Credits: Motor1)
Solo 900 in Europa
Gli ordini per la Supra sono già aperti, ma al almeno per il 2019 in Europa arriveranno solamente 900 auto e solamente in 3 versioni: Active, Premium e A90 Edition (questa in soli 90 esemplari). Tutti gli allestimenti si presenteranno di serie con una lunga lista di optional come le luci Full-Led, i sensori di parcheggio la selleria di misto Alcantara-pelle. Salendo con le versioni si aggiungono l’impianto audio della JBL con 12 altoparlanti, la carica senza fili per lo smartphone, l’head-up display e gli interni completamente in pelle. Se poi si opta per la A90 Edition si avrà in più gli esclusivi cerchi in lega neri, la tinta esterna opaca Storm “Grey” e gli interni realizzati con pelle bicolore rosso-nera. In Italia la Supra arriverà almeno per ora con un solo allestimento, che gli uomini di Toyota dichiarano essere simile al Premium, al prezzo di ben 67.900 euro.

La A90 Edition che purtroppo non arriverà in Italia (Credits: Motor1)
Credits foto titolo: Motor1