

L’uscita di scena di una Golf ha sempre segnato l’arrivo di un’ultima versione speciale e particolarmente hardcore, presentata prima come prototipo al classico appuntamento del Woerthersee (se non l’avete mai sentito vi consiglio di andare a vedere qualche foto). L’ultima auto ad aver seguito questa tradizionale “trafila” è la Volkwagen Golf GTI TCR, che come si intuisce al volo dal nome trae ispirazione dalla variante (bi-campionessa del mondo) che corre nell’omonimo campionato. I pre-ordini verranno saranno disponibili in Italia già dalle prossime settimane, anche se il costo di 38.950 euro non si adatta proprio a tutti i tipi di tasche.
Potente quasi quanto la R
La base di partenza utilizzata dai tecnici per la realizzazione della TCR è la Golf GTI con il pacchetto Performance, compreso quindi anche il 2 litri TSI da 245 cavalli. Nella nuova auto però il 4 cilindri e stato potenziato e portato a ben 290 cavalli, diventando quindi piuttosto interessante da guidare e dando non poco fastidio alla versione R da 300 cavalli. Per quanto riguarda il cambio è stata seguita una politica di molto simile a quella seguita per la TCR da corsa, con l’opzione della trasmissione manuale che viene eliminata in favore del più veloce DSG a 7 rapporti. Non disperate però, poiché il doppia frizione permette di toccare i 100 km/h da fermi in 5,6 secondi nonostante la trazione anteriore, mentre la velocità massima raggiungibile è di 250 km/h (260 con l’opzione VMax). A garantire poi una guida da vera “pistaiola” ci pensa il differenziale autobloccante anteriore (optional), capace di risolvere buona parte dei “danni” che i comuni piloti combinano durante la guida sportiva, e un assetto ribassato di 2 centimetri rispetto alla versione GTI. A gestire i 290 cavalli ci pensano poi il rinnovato impianto frenante, dotato adesso di dischi forati.

Gli adesivi TCR fanno guadagnare 30 cavalli. Giuro (Credits: Motor1)
I sedili abbandonano il Tartan
Da buona serie speciale la TCR si differenzia poi anche esteticamente dalle sorelle GTI, adottando un proprio stile derivante dalla versione da corsa. Ecco quindi comparire un nuovo splitter all’anteriore, minigonne, specchietti verniciati in nero, un diffusore inedito, uno spoiler sul baule, i gruppi ottici Full-Led, due set di cerchi in nero lucido da 18 pollici denominati Belvedere e Milton Keynes e, dulcis in fundo, lo scarico in titanio firmato dalla Akrapovic. Tra gli optional a disposizione si trovano il tetto nero, gli specchietti in fibra di carbonio (solo se siete matti furiosi), la calandra a nido d’ape in nero lucido e, se avete davvero cattivo gusto, una grafica anch’essa a nido d’ape per le fiancate. L’interno dice addio al classico Tartan e offre sedili contenitivi realizzati con una nuova fantasia in rosso e in microfibra, mentre il volante acquista un mirino ad ore 12 in rosso, la pelle forata sull’impugnatura e un diametro leggermente diminuito. Rispetto alle altre Golf l’abitacolo mette poi a disposizione degli occupanti il selettore per le modalità di guida e due schermi in alta definizione per strumentazione ed infotainment. A disposizione dei più legati alla Golf ci sono poi due pacchetti che variano dai 2.530 ai 3.200 euro. Il primo e più economico dei due, se così si può definire, offre il sopracitato differenziale, i cerchi Reifnitz da 19 pollici calzanti gomme 235/35, il sistema di controllo del telaio DCC, ammortizzatori posteriori intelligenti con taratura sportiva e l’opzione VMax. Il secondo pacchetto comprende tutto ciò che compone il primo e gli aggiunge i cerchi Pretoria da 19 pollici calzanti gomme semi-slick da 235/35 e i dadi antifurto per le ruote. Il fatto di essere un auto pensata prettamente per la pista non ha poi impedito ai tecnici di dotare la TCR di ADAS di ultima generazione, tra i quali spicca decisamente il Front Assist.

Bye Bye Tartan, benvenuta microfibra (Credits: Motor1)
Credits foto titolo: Motor1