

Al Salone di Francoforte la Volkswagen si lascia definitivamente alle spalle lo scandalo del diesel-gate e lancia un’autentica offensiva elettrica. Entro il 2025 infatti la casa di Wolfsburg lancerà circa 50 nuovi modelli tra elettriche e ibride. A capitanare le auto ad elettroni ci pensa la nuova ID.3, presentata questa mattina davanti a tutta la stampa mondiale e il sottoscritto. Nei piani dei tedeschi la compatta dovrebbe rappresentare la terza svolta nella storia del marchio dopo il maggiolino e la Golf, oltre che la prima elettrica studiata per essere acquistata anche dalle masse. Il successo della 3 sembra inoltre già scritto, viste le più di 33.000 prenotazioni (effettuate versando una caparra di 1.000 euro) e la quantità di pubblico che oggi ha letteralmente preso d’assalto i modelli esposti in tutto il padiglione. La Vw elettrica arriverà per la metà del 2020 con 3 diverse motorizzazioni e con un prezzo inferiore ai 30.000 euro (in Germania però).
Simile alla Golf ma più spaziosa
Nei piani della Volkswagen, la ID.3 non solo avrebbe dovuto succedere alla Golf nella storia del marchio, ma avrebbe anche dovuto raccoglierne il testimone stilistico. A guardarla si nota immediatamente che nelle proporzioni c’è un qualcosa della famosa compatta, ma adattato ad un’auto elettrica. La mancanza del motore endotermico ha infatti permesso ai progettisti di allungare di 14 cm il passo dell’auto e spostare più avanti l’abitacolo, ottenendo un ambiente più arioso e vivibile per tutti i passeggerei. Il resto del lavoro lo fa l’altezza di 1,55 metri e la mancanza del tunnel della trasmissione, con la prima che da più spazio a chi è seduto dietro anche se si opta per il tetto in vetro, mentre il secondo fa si che il passeggero centrale abbia più libertà per i piedi. Non va scordato però che il pacco batterie posizionato sotto il pianale ha obbligato i progettisti ad alzare il pavimento, con come conseguenza una posizione delle gambe che per i più alti potrebbe risultare fastidiosa. La nuova arrivata di Wolfburg strizza l’occhio sopratutto ai giovani. Il merito va dato alla linea pulita ma molto moderna, i fari a matrice di Led che sulla versione 1st ti fanno l’occhiolino quando si apre l’auto e un nuovo logo che rimanda a quelli passati. La ID.3 infine si discosta dalle altre elettriche per la mancanza del baule anteriore, questo perché il muso è stato accorciato e inoltre il vano è stato riempito con il serbatoio del liquido dei freni, quello dei tergicristalli, il motore dell’aria condizionata e l’elettronica sia per l’head-up display sia per la realtà aumentata. Tuttavia al posteriore rimane il classico baule, che in questo caso è il migliore delle categoria grazie ai suoi 385 litri.
Fino a 550 km di autonomia
Come già annunciato qualche mese fa, la ID.3 è costruita partendo dalla piattaforma MEB specifica per le elettriche. A spingere la compatta ci pensa un solo motore posizionato tra le ruote posteriori, quindi la trazione è dietro, ed è alimentato da un pacco batterie posto tra i due assali. Quest’ultimo sarà disponibile in 3 diverse versioni (45, 58 e 77 kWh), un’autonomia che va dai 330 ai 550 km e potenze che variano tra i 150 e i 204 cavalli. Tuttavia i vari esemplari condividono la velocità massima di 160 km/h, i freni posteriori a tamburo (niente dischi per motivi di risparmio) e dal fatto che se collegati ad una colonnina ad alto voltaggio da 100 kW possono ottenere 260 km in 30 minuti. L’impiego dei tamburi al posteriore però mi preoccupa, visto che la versione meno potente pesa circa 1.700 kg. Come tutti i device alimentati a pile anche la ID subirà un lento processo di obsolescenza del pacco batterie. Per questo la Vw offre ai propri clienti una garanzia di 8 anni o 160.000 km su quest’ultimo.
Interni digitali, essenziali, ma un po’ troppo cheap
All’interno, come prevedibile, i progettisti hanno puntato forte sul digitale e sul rende tutto molto minimal. La classica plancia che vediamo sulle Volkswagen a benzina/diesel è stata sostituita da un piccolo schermo su cui vengono visualizzate solo le informazioni importanti come l’autonomia e la velocità, con al fianco il selettore per le “marce”. Al centro della plancia trova posto un inedito schermo da 10 pollici connesso alla rete e comandabile con la voce, mentre subito sotto ecco comparire dei pulsanti touch che danno una piccola vibrazione quando li si preme. Lo stesso tipo di bottoni li ritroviamo sulle razze del volante, nuovo anche lui, con cui si possono comandare il cruise control e la radio. Per quanto riguarda lo spazio non si può dire che i passeggeri avranno da lamentarsi, viste le numerose tasche (merito dell’assenza del classico tunnel centrale) e delle 4 prese Usb-C a cui collegare il proprio telefono (due davanti e due dietro). I designer Vw hanno poi simpaticamente posizionato sul pedale del freno il segno “pausa” e su quello del gas “play”. Nel complesso l’abitacolo sembra un po’ troppo votato al risparmio, le plastiche dure hanno preso il posto di quelle morbide, e per quando riguarda il cruscotto sembra troppo simile alla BMW i3.
Un anno di ricariche gratis per i primi 30.000 clienti
A mettersi per primi in garage la ID.3 saranno i già citati 33.000 clienti che l’hanno preordinata mesi fa, i quali avranno il diritto di scegliere se avere l’edizione speciale 1St dotata di serie di alcuni optional come l’assistente vocale e il navigatore. Al di sopra della “first” troviamo la 1St Plus che garantisce l’illuminazione interna intelligente e la tinta bi-colore, mentre la 1St Max (da più 40.000 euro) aggiunge anche la realtà aumentata collegata all’head-up display e il tetto panoramico lungo quanto tutta l’auto. La ID.3 di base offre invece cerchi in lega da 16 pollici (optional quelli da 19 e 20 pollici) vernice monocolore e interni in tessuto anziché in pelle. I primi clienti avranno un ulteriore vantaggio in quanto per il primo anno, o fino a 2.000 kWh, avranno le ricariche gratuite a tutte le colonnine (comprese quelle della joint-venture Ionity).