

Quindici anni. Tanto è passato da quando il badge GTA, che sta per Gran Turismo Alleggerita, ha fatto la sua ultima comparsa sul retro di un’Alfa Romeo. Ora però è tornato e lo ha fatto in grande stile per celebrare i 110 anni dell’Alfa. La casa di Arese ha infatti presentato online (causa cancellazione del Salone di Ginevra) le nuove Giulia GTA e GTAm con quest’ultima che, come vedremo, rappresenta la versione più dura e pura della già hardcore GTA. I prezzi ancora non sono stati dichiarati, ma l’auto sarà disponibile in sole 500 unità e i preordini sono già aperti. Tuttavia, considerando il numero esiguo di esemplari e il kit di benvenuto fornito dall’alfa (telo copriauto e casco personalizzati, un corso di guida sportiva, tuta e scarpe Alpinestars), sicuramente sarà ben superiore ai 100.000 euro.
V6 da 540 cavalli e scarico Akrapovic
Basate sulla “normale” Giulia Quadrifoglio, le nuove GTA e GTAm ne prendono i punti di forza e li evolvono ulteriormente a partire dal motore. Sotto al cofano in carbonio è stato confermato il V6 biturbo da 2,9 litri di derivazione Ferrari (anche se non lo ammetteranno mai), ma portato in questo caso a 540 cavalli e dio solo sa quanti Nm di coppia extra rispetto ai 600 di partenza. Per quanto riguarda il cambio e la trazione ancora non si sa niente al riguardo, ma dalle foto si intuisce che il primo sarà l’automatico ZF a 8 marce (molto probabilmente con logiche di cambiata più aggressive) e la seconda dovrebbe essere la canonica posteriore come ogni GTA che si rispetti. Per quanto riguarda le prestazioni la casa di Arese dichiara solo uno 0 a 100 km/h di 3,6 secondi con il launch control attivato, cioè 3 decimi in meno rispetto alla Giulia QV, mentre per la velocità massima bisognerà aspettare ancora qualche tempo. Il merito di queste performance deriva in parte dal nuovo scarico in titanio della Akrapovic, adesso con due terminali e non più quattro, e un peso ridotto di ben 100 kg (di cui parlerò tra poco). A fermare la furia delle nuove belve di Arese ci penserà un impianto frenante carboceramico firmato quasi sicuramente Brembo e cerchi da 20 pollici monodado, l’unica nel segmento a usarli secondo i tecnici Alfa, calzanti con buona probabilità le più grippose tra le gomme Pirelli.
Una cascata di Carbonio
A caratterizzare la GTA originale non era però solo l’aumento di potenza, ma che l’estrema ricerca della leggerezza (tanto da pesare solo 745 kg) e un look decisamente più aggressivo. E le nuove GTA e GTAm non fanno la differenza, mettendo in campo un look decisamente corsaiolo e una dieta abbastanza importante a base di fibra di carbonio. Entrambe le versioni condividono i paraurti ridisegnati, le carreggiate allargate di 50 mm, l’aerodinamica attiva realizzata con gli uomini della Sauber e l’uso della fibra di carbonio per l’albero di trasmissione, il tetto, il cofano motore, i passaruota ed il fascione anteriore. Se si opta per la variante GTAm, che è omologata per la strada ma si concentra sull’uso in pista, il muso ospita uno splitter attivo più prominente, la spettacolare ala posteriore con il carbonio a vista e i finestrini posteriori in Lexan. La Giulia GTA punta invece su un uso più quotidiano con un labbro meno sporgente (ma sempre mobile), finestrini in vetro uguali a quelli della Quadrifoglio e uno spoiler fisso in coda ma di dimensioni maggiorate rispetto a prima. Grazie a queste soluzioni, compreso l’alluminio usato nel V6, il peso è sceso di 100 kg netti portando la massa totale a 1.520 kg e il rapporto peso potenza a un impressionante valore di 2,82 kg/cv (la BMW M4 GTS si ferma a 3 kg/cv). In Alfa però non specificano se la cifra fa riferimento alla più essenziale GTAm, cosa molto probabile, o se è comune ad entrambe le versioni. Nascoste alla vista ci sono poi anche modifiche a molle, ammortizzatori e boccole che sicuramente renderanno le auto più rigide su strada, ma al contempo le trasformeranno come dei bisturi in mano a dei chirurghi quando si pesta il gas con decisione. Spettacolare poi il quadrifoglio dipinto sul passaruota anteriore, con il logo Autodelta (il reparto sportivo del biscione che ha realizzato la GTA originale) posto poco sotto e quello dei 110 anni posizionato sul montante C.
Rollbar e cinture a 6 punti per la GTAm
Ma le differenze tra GTA e GTAm non si fermano solo alla scocca e continuano anche dentro. La più cattiva tra le due elimina infatti il divanetto posteriore per lasciare il posto ad un rollbar inedito, con lo spazio restante che permette di stivare senza problemi i caschi ed un estintore. All’anteriore i sedili Sabelt con guscio in carbonio sono nuovi e sembrano abbandonare le classiche cinture di sicurezza a 3 punti in favore di quelle a 6 punti da corsa. Dietro, i pannelli porta sono stati eliminati e sostituti da una lastra di carbonio, mentre all’anteriore le strisce di tessuto hanno preso il posto delle classiche maniglie come sulla 911 GT3 RS. Confermata invece la presenza del sistema di infotainment e dell’aria condizionata, cioè due degli elementi che di solito vengono eliminati per primi in una versione studiata per la pista. Come gia detto, la GTA normale punta su un uso più daily e quindi conferma sia i sedili posteriori che le maniglie all’anteriore, oltre che ovviamente i già citati vetri normali anziché quelli in Lexan. In generale, entrambi gli abitacoli sono caratterizzati da un pesante uso dell’Alcantara, che alla vista rimanda immediatamente al mondo delle corse.