

Dopo le ultime due edizioni che hanno visto festeggiare prima Ferrari e poi Porsche per i propri 70 anni, quest’anno la Aston Martin celebrerà al Festival of Speed di Goodwood una doppia ricorrenza: i 60 anni dal primo 1-2 alla 24 ore di LeMans e i 70 anni dalla prima corsa della casa inglese al Goodwood Motor Circuit. Per onorare al meglio questa ricorrenza gli organizzatori dell’evento inglese hanno sistemato una DBR1 in cima alla ormai classica scultura (in questo caso realizzata da Gerry Judah e visibile nella foto del titolo), mentre il costruttore di Gaydon ha chiesto al reparto Q di tirare fuori dal cilindro qualcosa di davvero speciale.
60 esemplari in tutto il mondo
Dopo aver pensato attentamente alla richiesta arrivata dai vertici dell’azienda, il reparto Q si è messo al lavoro guardando alle auto da corsa che hanno reso grande la casa nell’ultimo secolo. Il risultato finale è la collezione limitata di 60 esemplari denominata Heritage Racing Edition, che sarà applicabile solo sulle Vantage e vanta 6 diverse livree storiche. A rendere ancora più speciali ognuna delle 60 auto ci sarà uno speciale kit aerodinamico in carbonio che in futuro sarà applicabile anche sulle versioni “normali” e che comprende una nuova ala posteriore, un inedito splitter anteriore e due deviatori di flusso ai lati paraurti. Nel complesso queste modifiche porteranno le auto a sviluppare 194 kg di deportanza a 190 miglia orarie (304 km/h), oltre che rendere più cattiva visivamente la già splendida Vantage. Il pacchetto delle migliorie riguarda poi anche l’arrivo di nuovi cerchi in lega leggera, inserti in fibra di carbonio per gli interni e il kit Sport Plus.
Dal 1923 al 2019
Le 6 livree speciali scelte dal reparto Q riprendono ognuna una specifica auto da corsa e coprono un periodo storico che va dal 1923 al 2019. La prima è la “Record Braker”, che con la tinta esterna color argento e verde che richiama la Razor Blade del 1923 che registrò due primati di classe a Brooklands. A caratterizzare la seconda livrea, denominata curiosamente “The Italian Progettista“, è il rosso con dettagli argento e le scritte realizzate a mano sul cofano che omaggiano la Ulster che vinse sia la 24 Ore di LeMans del ’35 (terza assoluta) che Toutist Trophy. A seguire c’è la “The David Brown Era” basata sulla DB3S che introdusse lo storico abbinamento verde-giallo e la “The Group C Monster“, con il reparto Q che ha lavorato duramente per ricreare lo stesso abbinamento bianco, blu e rosso della AMR1 del 1989. Le ultime due configurazioni abbandonano il XX secolo in favore del XI, con la “Gulf” che celebra la DBR9 che nel 2007 e nel 2008 ha trionfato nella gara di durata più famosa al mondo e riprende l’iconico mix di azzurro e arancione della compagnia petrolifera americana. Con la livrea “The Next Generation” si arriva direttamente al 2019, con le tinte Lime Essence e Stirling Green che sono state prese direttamente dalla Vantage GTE che negli ultimi due anni ha corso nel WEC. Ora il problema è: voi quale scegliereste?