

Del piano di investimenti da 5 miliardi di euro che FCA ha riservato all’Italia ne avevamo già parlato lo scorso novembre (trovate l’articolo qui), ma ad un anno di distanza dei 13 nuovi modelli annunciati (e delle 12 varianti di modelli esistenti) abbiamo avuto solo la concept Tonale, la Renegade Plug-in e il riadattamento delle linee produttive per la futura 500 elettrica. Oggi però la Maserati, tramite un comunicato stampa dedicato, ha confermato in toto tutti gli obiettivi per quanto riguarda sia l’elettrificazione della gamma tramite ibride ed EV sia per quanto riguarda il riadattamento degli stabilimenti italiano sulla base dei nuovi modelli.
100% italiane
Uno degli elementi chiave nelle strategie di FCA, e di conseguenza anche di Maserati, è il fatto che tutti i futuri veicoli saranno sviluppati, ingegnerizzati e prodotti in Italia. Una scelta questa che punta a mantenere l’aura di “Made in Italy” intorno al prodotto, ma anche nell’investire sul proprio paese creando nuove opportunità lavorative e confermando chi già era assunto. Nello specifico la casa emiliana ha annunciato un investimento da 800 milioni di euro negli stabilimenti piemontesi di Grugliasco e Mirafiori per la realizzazione della già citata 500 elettrica, la versione EV di GranTurismo/GranCabrio e dal 2020 la Ghibi ibrida che rappresenterà la prima vera auto “agli elettroni” del tridente. Altri 800 milioni andranno invece al powerplant di Cassino, che realizzerà una nuova linea di produzione a partire dalla fine del primo trimestre del 2020 e si occuperà della realizzazione di un nuovo “utility vehicle”. Quest’ultimo avrà un ruolo chiave nello sviluppo del marchio viste le tecnologie messe in campo (ancora non si sa nulla a riguardo), mentre i muletti arriveranno su strada nel 2021. Per quanto riguarda invece lo storico stabilimento di Modena i vertici di FCA hanno deciso che avrà ancora un ruolo determinante, affidandogli per esempio la produzione della nuova supersportiva annunciata dal compianto Sergio Marchionne. L’auto secondo la casa porterà in dote tecnologie avanzate e i classici dettami delle auto del Tridente, ma anche un rinnovamento delle linee produttive visto che arriverà anche sotto forma di full-electric. Infine, la fabbrica di Viale Ciro Menotti sarà dotata di un rinnovato impianto di verniciatura a basso impatto ambientale e uno specifico laboratorio, con quest’ultimo che ai clienti offrirà per la prima volta anche un programma di personalizzazione dedicato sulla falsa riga del “Taylor Made” di Ferrari.

Gli operai dello stabilimento di Grugliasco insieme alla Ghibli numero 100.000
Verso la guida autonoma di livello 3
Si lo so. Sentire Maserati e guida autonoma nella stessa frase sa molto di blasfemia, ma il mercato la richiede e ci si deve adattare. Tutti i modelli presenti nella gamma del tridente infatti saranno d’ora in poi equipaggiati almeno con una guida autonoma di livello 2 potenziato, arrivando in futuro al livello 3 grazie ad ADAS sempre più potenti e intelligenti. Il livello 3 permette infatti all’auto di mantenersi autonomamente in carreggiata e di rimanere sempre alla stessa distanza dall’auto che la precede regolando semplicemente la velocità. Un piano questo che punta ad allinearsi con la concorrenza, sopratutto quella tedesca e americana (Tesla), che in questi anni ha fatto passi avanti sull’argomento.