

Nella giornata di ieri si è svolto a Torino il primo incontro ufficiale tra il nuovo AD di FCA Mike Manley, affiancato dal responsabile dell’area EMEA Pietro Gorlier, e i sindacati. Ciò che è nato da questo vertice è la firma da parte dei rappresentanti di entrambe le parti dei programmi di sviluppo degli stabilimenti italiani all’interno del piano industriale 2018-2022, il quale vede solo per l’italia l’impiego di 5 miliardi di euro (su 8,5 totali) per la produzione di 13 nuovi modelli e lo sviluppo di motorizzazioni ibride ed elettriche.
Iniezione di elettricità
Seguendo la via tracciata dal compianto Sergio Marchionne all’interno del nuovo piano industriale, Mike Manley è riuscito nell’impresa di confermare, almeno per ora, la produzione in Italia di tutti i nuovi veicoli sia con propulsori elettrici o ibridi che senza. Tra le novità più importanti c’è sicuramente la nuova 500 BEV, venduta per ora solo negli Stati Uniti, che verrà prodotta all’interno dello storico stabilimento di Mirafiori a Torino e arriverà nelle concessionarie nei primi mesi del 2020. A seguire il “cinquino” elettrico ci saranno le versioni ibride plug-in della Jeep Renagade (di cui avevo già parlato qui) e le inedite Compass e 500X, prodotte tutte e tre all’interno della fabbrica potentina di Melfi. Rimanendo all’interno del gruppo delle auto “normali” troviamo l’assoluta novità della panda mild hybrid, che arriverà solo dopo la presentazione della nuova versione e continuerà ad essere assemblata all’interno del Pomigliano D’Arco Plant.

La 500 elettrica commercializzata solo negli USA. E meno male (Credits: Motor1)
Allungata la vita dei diesel
Gli ideali elettrici portati avanti da Marchionne facevano poi il paio con la progressiva sparizione dei motori a gasolio, programmata per il 2021-2022 all’interno del piano industriale. L’incontro avvenuto nella giornata di ieri ha tuttavia accantonato fino a data da destinarsi questo obiettivo, come spiegato da Gorlier: “Non so dire quanti Diesel venderemo dopo il 2022 perché il mercato sta cambiando molto in fretta. La precedente scadenza annunciata a Balocco era però una data un po’ aggressiva rispetto ai trend di mercato. Andremo oltre il 2022 per alcuni modelli con questa motorizzazione, anche se prima o poi succederà che la produzione Diesel dovrà interrompersi. Le emissioni delle auto a gasolio sono già scese del 60-70% e nel 2020 avremo Diesel più efficienti e con emissioni ancora più contenute”. La fiducia di FCA verso le motorizzazioni mosse da soli combustibili fossili è poi sottolineata dall’assegnazione degli inediti “mille” e “milletré” da 3 e 4 cilindri allo stabilimento di Termoli in Molise.
Italia come polo del lusso
Una delle idee più fortemente difese dall’ex AD di FCA era quella di voler trasformare gli stabilimenti italiani in un “polo del lusso“, cioè puntare molto forte su Alfa Romeo e sopratutto Maserati. Proprio la casa modenese sarà protagonista di un profondo rinnovamento e ampliamento della gamma. La prima novità è la creazione di un SUV più piccolo della Levante sulla piattaforma Giorgio usata per Giulia e Stelvio, posizionandone la produzione a Cassino proprio come le cugine del biscione. La Levante, la Ghibli e la Quattroporte continueranno invece ad essere prodotte all’interno degli stabilimenti di Mirafiori e Grugliasco, puntando poi a motorizzazioni sia ibride che elettriche con i restyling di metà vita. Per quanto riguarda la sostituta della GranTurismo i vertici di FCA hanno garantito che la realizzazione rimarrà materia dello storico stabilimento di Modena, affiancandole oltretutto le attesissime Alfa Romeo 8C e GTV. Anche per la casa di Arese i programmi per il futuro sono piuttosto movimentati: sono in fase di sviluppo i restyling per Giulia e Stelvio (con molto probabilmente una variante elettrificata), le due supersportive sopracitate che sono pronte a infiammare i mercati e gli animi degli alfisti e un nuovo “SUV compatto” che verrà realizzato a Pomigliano usando come base la 500X e la Renegade.

Le caratteristiche della futura 8C. Se vi cade la bava dalla bocca è tutto normale (Credits: Motor1)
Obiettivi per il futuro
Il piano 2018-2022 risulta quindi essere molto ambizioso dal punto di vista produttivo e da quello puramente occupazionale. Una tale quantità di modelli si traduce infatti in una mole di lavoro molto più ampia da smaltire per ogni stabilimento, i quali dovranno assumere nuovo personale. Un obiettivo quello della piena operatività delle fabbriche confermato da Mike Manley ai sindacati: “Mirafiori rappresenterà la prima installazione della piattaforma full Bev che sará applicata sulla nuova Fiat 500 e che potrà essere utilizzata per altri modelli a livello globale. Ulteriori investimenti sui brand Jeep, Alfa Romeo e Fiat porteranno benefici derivanti dall’utilizzo della capacità produttiva esistente, dalle economie di scala e dalle efficienze sugli acquisti conseguenti all’utilizzo di un’architettura comune e dello stesso sistema Plug-in hybrid electric (Phev). Il tutto preservando i tratti caratteristici dei diversi brand“.
Credits foto titolo: Trend Online