

In un mercato delle hot-hatch composto da rivali con il coltello tra i denti come la Civic Type-R la Volkswagen ha deciso di rispondere in maniera decisa con la nuova Golf GTI Clubsport, cioè la versione più potente, sportiva e maleducata della loro sportiva a trazione anteriore. L’auto sarà in vendita entro la fine del 2020 in Germania ad un prezzo ancora sconosciuto, mentre nel bel paese probabilmente bisognerà aspettare i primi mesi del 2021. Covid permettendo ovviamente.
Potente come una R grazie a turbo e intercooler nuovi
Se non ci fosse scritto Clubsport sul comunicato stampa, leggendo la scheda tecnica una persona potrebbe tranquillamente pensare di trovarsi davanti alla nuova Golf R. Sì perché meccanicamente la Clubsport si presenta “messa giù bene” già a partire dal motore che è lo stesso 4 cilindri turbobenzina TSI della GTI normale, ma qui gli ingegneri sono riusciti a spremerlo ulteriormente per tirare fuori altri 55 cavalli e 30 Nm, portando la cifra totale a 300 cavalli e 400 Nm di coppia. Quasi gli stessi numeri della scorsa generazione della R. Il merito di questo extra-boost di potenza è da affibbiare alla nuova turbina Continental che ha preso il posto della precedente della Garrett, nuovi iniettori con sistema di iniezione portato da 250 a 300 bar, un intercooler maggiorato e ovviamente una nuova centralina per la gestione motore. La potenza viene inviata alle ruote anteriori attraverso il doppia frizione DSG che è stato rivisto sia nei tempi di cambiata che nelle logiche di funzionamento, permettendo così alla Clubsport di toccare i 100 km/h da ferma in meno di 6 secondi e di raggiungere i 250 km/h di velocità massima. A frenare l’auto c’è infine un nuovo impianto frenante con dischi forati da 357 mm, pinze da due pistoncini e campana in alluminio che hanno obbligato i progettisti a dotare l’auto di cerchi da 18 pollici; per i più attenti all’estetica la Volkswagen garantisce comunque un set da 19 pollici.
Assetto ribassato e un nuovo differenziale per affrontare il Ring
Rimanendo nel campo della meccanica la nuova GTI Clubsport anche a livello telaistico a varie frecce al suo arco. Prima di tutto, dato l’aumento di potenza, i tecnici di Wolfsburg hanno dotato l’auto di un nuovo sottotelaio anteriore in alluminio con il fine di aumentarne il più possibile la rigidità torsionale. È stata fatta poi una revisione profonda all’assetto ribassandolo di 15 mm e delle sospensioni DCC, adesso equipaggiate con ammortizzatori adattivi e una geometria specifica per copiare il più possibile l’andamento dell’asfalto; in aggiunta, anche il camber è stato cambiato portandolo a -1,2° per far appoggiare meglio gli pneumatici a terra. Ma la gestione della coppia per evitare sottosterzi è forse una delle cose che più preoccupava gli ingegneri, i quali hanno risolto il problema grazie all’integrazione del differenziale elettronico VAQ nel tanto apprezzato differenziale elettronico a bloccaggio trasversale XDS. Data la natura più pistaiola della Clubsport gli ingegneri hanno aggiunto tra le modalità di guida anche l’inedita Nurburgring, che massimizza la risposta di freni, gas e sterzo ammorbidendo leggermente quella delle sospensioni per far fronte ai grossi avvallamenti della pista tedesca. La scelta dell’inferno verde non è stata però casuale visto che è stato utilizzato come terreno di test, portando addirittura la sportiva di Wolfsburg a girare in maniera costante sul tempo di 7 minuti e 54 secondi usando normali Michelin Pilot Sport Cup 2.
Nuovi paraurti, spoiler e scarichi maggiorati
Esteticamente la Clubsport si differenzia dalla sorella GTI grazie ad un body-kit studiato ad hoc. All’anteriore i nuovi gruppi ottici mantengono la caratteristica linea rossa ma sovrastano ora un nuovo paraurti con la presa d’aria dotata di aperture a nido d’ape più grandi e dettagli in nero. Ai lati, nello specifico sulle mingonne, è comparsa una grafica in nero e in rosso. Ha un’utilità? No, ma nella mente delle persone certe cose danno 10 cavalli extra alla loro auto. Il posteriore si caratterizza invece da uno spoiler inedito vuoto nel mezzo e da un diffusore ridisegnato con gli scarichi spostati di 40 mm a lato. Dentro i designer hanno detto addio al classico tartan in favore di un più raffinato tessuto ArtVelours con impunture rosse a contrasto, mentre il quadro strumenti digitale è digitale e equipaggiato con grafiche dedicate. A sottolineare che non si è su una GTI normale c’è infine il pulsante d’avviamento che pulsa con una luce rossa per assomigliare ad un cuore. Ma c’è un dettaglio che mi lascia perplesso: visto che difficilmente la Clubsport costerà meno di 35-40 mila euro, è mai possibile che in Volkwagen mettano ancora come optional i gruppi ottici top gamma?