

In un mondo fatto oramai di leggi severissime sulle emissioni (anche se praticamente solo in Europa..), filtri FAP e motori turbocompressi il sound dei motori aspirati sta purtroppo diventando un ricordo sempre più lontano. Per questo motivo negli ultimi anni le case produttrici di sistemi di scarico aftermarket sono diventate sempre più necessarie per non solo i possessori di supercar, ma anche per coloro che possiedono una sportiva. Tra i player di maggior successo nel campo c’è la tedesca Capristo, fondata però da un italiano, che negli ultimi anni si è contraddistinta per l’incredibile qualità dei loro prodotti, tanto da firmare una partnership con la Lamborghini per i sistemi di scarico delle Huracan SuperTrofeo e della nuovissima Essenza SCV12. Dato poi il grande successo dell’Urus, più di 10.000 unità in circa due anni e mezzo, il costruttore tedesco ha deciso di realizzare uno scarico ad hoc per la grossa 4×4 di Sant’Agata.
Acciaio inox e realizzazione al laser per una miglior resa acustica
Dato il livello medio delle auto per cui realizzano i sistemi di scarico in Capristo hanno deciso di fare le cose per bene, progettando ogni singolo impianto al computer tramite il sistema CAD. Prima di modellarlo al computer il costruttore tedesco ha scannerizzato l’impianto originale ricreandolo in una versione digitale tridimensionale, permettendo agli ingegneri sia di lavorarci più facilmente che di modificarlo dove necessario. Alla base di tutto non ci sono però i canonici inconel o titanio ma bensì l’acciaio inox 309. Perché questa scelta? La risposta è molto semplice: l’acciaio rispetto agli altri materiali permette di avere una gestione migliore del calore e della conseguente espansione, ma mantenendo comunque un peso piuma rispetto all’impianto originale e garantendo un sound decisamente più cattivo.
Tre posizioni per le valvole per farla cantare solo quando si vuole
In relazione allo scarico realizzato per la Urus in Capristo hanno deciso di adottare una configurazione “cat-back” con un centrale non silenziato. Ma cosa significa? E sopratutto: che vantaggi comporta? Con cat-back s’intende un sistema che non parte direttamente dai collettori di scarico ma inizia dal catalizzatore in poi, mentre per quanto riguarda l’impianto studiato per l’Urus centrale non silenziato significa che rispetto ad un impianto tradizionale c’è solo più il silenziatore al posteriore dato che quello posto a metà vettura è stato eliminato. Il risultato è una maggior leggerezza e un sistema più “dritto” grazie al centrale non silenziato che permette ai gas combusti di scorrere meglio per conservare il sound. I proprietari delle Urus potranno infine anche decidere quanto far cantare il V8 biturbo da 650 cavalli grazie alle valvole sistemate all’interno del terminali silenziati; queste grazie ad un’apposita centralina possono essere infatti settate nelle posizioni Cruise, Sport e Open. Nel primo caso le valvole si apriranno solo quando sarà richiesta particolare potenza, mantenendo quindi un sound più civile ed evitando ad esempio di disturbare i vicini. In Sport l’otto cilindri può cominciare a schiarirsi la gola grazie alle valvole si aprono ad una richiesta minore di potenza, regalando così soddisfazioni sia agli occupanti che a chi passa nelle vicinanze. Se invece si punta ad avere un sorriso a 32 denti e un sound fatto di botti e scoppiettii neanche fosse capodanno c’è la modalità Open, la quale tiene le valvole sempre aperte al massimo e permette alla Urus di essere sentita già un chilometro prima del suo arrivo (come potete sentire nel video qui sotto).