

Se vi mettessi di fianco Ferrari e Omologata cosa vi verrebbe in mente? Le GTO e in particolar modo la 250 GTO vero? Beh da oggi queste due parole insieme hanno un altro significato grazie alla one-off chiamata appunto Omologata. Presentata oggi sul circuito di Fiorano la nuova nata del cavallino rampante è il decimo modello unico creato dal reparto Special Project e basato su una V12, stirpe nata nel 2009 con la P540 Superfast Aperta.
Base 812 Superfast e due anni di sviluppo per la scocca
Commissionata da “un cliente europeo di primo piano del Cavallino Rampante”, la Ferrari Omologata è basata sulla 812 Superfast. La meccanica infatti è rimasta la stessa della GT di Maranello, compreso il V12 aspirato di 6.5 litri e 800 cavalli capace di far toccare all’auto i 100 kmh da ferma in 2.9 secondi. Partendo da qui, e seguendo le indicazioni del cliente, Flavio Manzoni e i ragazzi del Centro Stile hanno impiegato ben due anni di sviluppo per arrivare al prodotto finale, tant’è che ora le uniche parti condivise direttamente con la 812 sono i gruppi ottici e il parabrezza. Partendo dall’anteriore la calandra è stata leggermente ristretta, i canali che convogliano l’aria ai freni ridisegnati, le estremità del paraurti sono state rese più tondeggianti per rendere il muso un tutt’uno e ospitare due aperture inedite, il cui compito e prendere l’aria e farla accelerare lungo le fiancate. Il cofano adesso vede comparire anch’esso due fenditure ma dedicate il raffreddamento del V12, mentre la linea massiccia dei passaruota è enfatizzata dalla linea da corsa amaranto in stile retrò che gli passa subito dietro, la quale tra le altre cose nasconde benissimo nella vista laterale lo sfogo per far uscire l’aria derivata dal rotolamento degli pneumatici. Le fiancate nascondo inoltre anche due piccoli tagli alla fine delle minigonne, probabilmente per sfruttare al meglio il fondo piatto, e l’eliminazione del terzo finestrino in favore di quelle che sembrerebbero aperture con scopi aerodinamici. Tuttavia è il retro la parte che molto probabilmente è cambiata di più rispetto all’auto donatrice. Il lunotto ad esempio è sì sempre in vetro, ma ora è coperto da una tripla lamellatura molto pornografica interessante. I gruppi ottici a quattro elementi sono stati (finalmente a mio dire) sostituiti dai più classici due e inseriti in due incavi. A generare deportanza sono il nuovo flap di Gurney, che per certi versi mi ricorda quello della TDF e che mi porta a pensare che lo vedremo sulla 812 più hardcore, e il diffusore in carbonio circondato dai quadrupli terminali. Il look retrò ispirato alle GT da corsa del passato è sottolineato infine anche dalla nuova tinta Rosso Magma Tristrato, i dettagli sopracitati in amaranto e gli spettacolari scudetti dipinti. In generale trovo la Omologata bellissima e molto probabilmente ha la linea che la 812 avrebbe dovuto avere fin dall’inizio.
Pelle blu e cinture a 4 punti
L’ondata di ispirazione retrò la ritroviamo anche dentro grazie ai sedili sportivi rivestiti di pelle e tessuto Jeans Aunde blu elettrico e alle cinture a 4 punti. Il resto dell’abitacolo punta invece su un total black, che insieme alla mancanza del terzo finestrino e del lunotto, rende l’ambiente più scuro e più simile alle GT da corsa degli anni ’60. Come citazione diretta alla 250 GTO e alla 250 LM, vincitrice alla 24 Ore di Le Mans del ’65, ci sono dettagli quali il “bridge” e le maniglie delle portiere realizzati con una speciale verniciatura a effetto martellato.