

In Ferrari non sono soliti realizzare i restyling dei loro modelli, a cui di solito tocca al massimo qualche miglioria a livello dei gruppi ottici (mi viene in mente la F12 Berlinetta dopo l’uscita della TDF). A fare da bastian contrario è la nuova Portofino M dove la M sta per “Modificata“, cioè una sigla che da sempre a Maranello usano per i modelli migliorati delle loro vetture. La nuova versione della 2+ del cavallino rampante non è una sorpresa grazie alle foto viste sui social negli scorsi mesi e sembra decisamente una parente molto stretta della nuova Roma. Inoltre, la M rappresenta la prima auto presentata dopo il lockdown e, secondo la Ferrari, “sarà una nuova ripartenza”. Sarà. Comunque, la Portofino M è già ordinabile a partire da 209.000 euro con le prime consegne previste tra un anno circa.
Un po’ Roma e un po’ SF90
Osservando la meccanica e i dati della nuova Portofino M la parentela con la Roma risulta ancora più evidente. Sotto al cofano in alluminio c’è sempre il canonico V8 biturbo da 3.9 litri ad albero piatto, ma grazie a migliorie come nuovi profili dell’albero a camme e un sensore di velocità sui turbo che ha permesso di aumentare di 5.000 giri/min le rotazioni, la potenza è salita a 620 cavalli rispetto ai precedenti 600. Guarda caso esattamente la stessa cifra della Roma. Ma la M non ha preso solo dalla sorella a tetto rigido, perché scavando a fondo si scopre che il cambio doppia frizione è lo stesso della SF90; ciò significa che adesso non solo la scatola della trasmissione è più piccola e leggera ma ha anche una marcia in più arrivando a 8. In aggiunta c’è una nota positiva e una negativa: la prima riguarda il famoso “manettino” che finalmente guadagna la modalità Race per far divertire un po’ chi è dietro al volante. La seconda riguarda il sistema di scarico che per seguire le regole imposte dall’UE è stato equipaggiato con il FAP che un po’ tappa il sound del V8. In Ferrari però hanno ridisegnato il sistema e eliminato i silenziatori, salvaguardando così il caratteristico rombo dell’otto cilindri. Le performance infine rimangono identiche: da 0 a 100 km/h in 3.4 secondi e una velocità massima superiore ai 320 km/h.
Viso e fondoschiena nuovi
Esteticamente la Portofino M si distingue dalla versione uscente per la nuova linea data da Flavio Manzoni e il Centro Stile Ferrari ai paraurti. All’anteriore il fascione conferma la calandra a listelli verticali argentati, circondandola tuttavia con due nuove prese d’aria riviste sia nel disegno che nelle dimensioni; motivi questi legati sia all’aerodinamica che al raffreddamento del V8. La fiancata è rimasta anch’essa identica a prima con le linee muscolose e la feritoia dietro al passaruota rimaste immutate. Dietro l’assenza dei silenziatori ha permesso di rendere più compatto il paraurti e di modificare il disegno del diffusore rendendolo indipendente,
Scaldacollo per usarla anche d’inverno a tetto abbassato
Così come l’esterno anche l’interno presenta poche novità ma mirate. L’infotainment da 10.25 pollici ad esempio, così come il display da 7 pollici davanti al passeggero, sono gestiti da una nuova centralina potenziata e hanno ereditato le grafiche dalla SF90 e dalla Roma. I sedili sono stati rifatti dotandoli di un’anima in magnesio per la leggerezza e dotati imbottiture a densità differenziata, così da renderli non solo più comodi ma anche più sottili per lasciare più spazio per la gambe a chi siede dietro. La vera chicca è rappresentata però dalla possibilità di avere i sedili anteriori con la funzione di scaldacollo in tre modalità, così da avere quanta aria calda si vuole mentre si guida in inverno a tetto abbassato. L’eredità della Roma si nota infine anche per l’arrivo di vari ausili alla guida che portano la guida autonoma al livello 2; tra questi si notano il il Lane Departure Warning e l’Adaptive Cruise Control con funzione Stop&Go nel traffico. Ma onestamente: chi compra una Ferrari per certe cose?