

Dome mesi di foto e video ritraenti i prototipi impegnati nei test su strada e al Nurburgring, l’Audi ha mostrato la quarta generazione della RS6 Avant, cioè la prima della 6 RS che verranno presentate quest’anno. Il testimone da raccogliere è di quelli pesanti visto che la terza serie, grazie anche alla versione Performance, è stata un autentico best-seller nel segmento delle wagon sportive. Nel mentre poi avversarie come la cugina Porsche Panamera Sport Turismo e la rivale E63 S AMG SW hanno recuperato parecchio terreno, arrivando addirittura a superarla. L’auto sarà presente al Salone di Francoforte e arriverà nelle concessionarie nei primi mesi del 2020 con un prezzo che in linea generale, in Italia sarà sicuramente più alto, dovrebbe essere di 117.500 euro.
Familiare sotto steroidi
Viste una di fianco all’altra la nuova e la vecchia RS6 Avant sono evidentemente parenti, ma la quarta generazione si presenta con un design e una linea generale decisamente più muscolosa. L’anteriore accoglie nuove prese d’aria nel paraurti, la solita calandra esagonale single-frame con trama a nido d’ape lucida (con integrati i radar per il cruise control e gli ADAS), una fenditura sopra quest’ultima che rimanda alla leggendaria Quattro e nuovi gruppi ottici (che possono essere anche a matrice di Led) presi dalla famiglia A7. Adesso inoltre il cofano anteriore pieno di nervature è specifico per il modello e la scritta Quattro è sparita lasciando più spazio per il raffreddamento. Il profilo presenta invece meno novità, salvo una linea che unisce idealmente i due passaruota. Il posteriore accoglie i medesimi fanali full-Led e un paraurti totalmente nuovo che integra i due terminali di scarico ovali argentati, se sono neri lucidi l’impianto di scarico è quello sportivo, e un profilo anch’esso argentato ma che si può avere anche in piano black e fibra di carbonio. Infine la RS6 MY2019 è dotata di una carreggiata più larga di ben 8 cm, questo grazie ai passaruota allargati che la fanno sembrare più piantata a terra. Quest’ultimi possono essere riempiti con cerchi da 21 pollici (con gomme 275/35) o i 22 pollici opzionali (gommati 285/30).
V8 biturbo ma mild-hybrid
Sotto al cofano specifico citato prima batte sempre un V8 biturbo di 4 litri, ma in questo caso eroga 40 cavalli in più rispetto alla vecchia generazione toccando quota 600 e sviluppando ben 800 Nm di coppia già a 2.000 giri. Grazie al lavoro combinato del ritarato cambio tiptronic a otto rapporti dotato di launch control e della trazione integrale quattro, la RS6 scatta da 0 a 100 km/h in 3,6 secondi ed è limitata elettronicamente a 250 km/h. In caso però i clienti la vogliano spingere a fondo sulle Autobahn tedesche, l’Audi mette a disposizione i pacchetti Dynamic Package e il Dynamic Package Plus che portano le velocità massima fino a 280 km/h e 305 km/h. A gestire l’impeto dell’otto clindri ci penserà la già citata trazione quattro grazie ad un differenziale sportivo che ripartisce la coppia secondo una logica 40:60, ma può arrivare fino a 70:30 o 15:85, le quattro ruote sterzanti (offerte non di serie), l’impianto opzionale in carboceramica che pesa 34 kg in meno di quelli standard in acciaio e monta dischi anteriori da 440mm e posteriori da 370 mm. La quarta generazione della super wagon di Ingolstadt porta poi in dote anche un sistema mild-hybrid da 48V collegato al V8. Questo rende la RS6 una ibrida in tutto e per tutto, con il sistema che le permette di risparmiare fino a 0,8 l/100km grazie allo spegnimento di 4 degli 8 cilindri in determinate condizioni, lasciando che l’auto “veleggi” utilizzando solo l’energia elettrica per brevi tratti. La tedescona infine può contare sulle sospensioni adattive ad aria, ma come optional è disponibile anche il Dynamic Ride Control (visibile nelle goto qui sotto) che cerca di rendere il più piatta possibile l’auto combattendo il beccheggio e il rollio.
Dentro non si rinuncia alla comodità
Così come l’esterno, anche l’interno della nuova RS6 Avant segna un sostanziale salto avanti rispetto alla vecchia serie. Il quadro strumenti ora è il già visto Virtual Cockpit da 10,25 pollici, mentre al centro del cruscotto e all’inizio del tunnel ci sono altri due schermi che ricoprono le funzioni di infotainment e controllo del clima. Di tasti fisici, purtroppo, nemmeno l’ombra. La plancia nel complesso presenta uno stile pulito e tendenzialmente orizzontale per farla percepire più larga. I sedili sono i classici RS contenitivi ma sempre comodi, in fondo è sempre una wagon, e dotati dell’iconica cucitura a nido d’ape sugli schienali e nelle sedute. La “erresse” è inoltre la prima auto prodotta da Audi Sport ad includere i pulsanti RS1 e RS2 sulle razze del volante sportivo. Questi riprendono palesemente l’dea introdotta dalla BMW con la M5, ovvero il fatto di assegnare ad ogni bottone una diversa modalità di guida (personalizzata o meno) così da poter cambiare il comportamento del veicolo senza staccare le mani dallo sterzo.