

Era il lontano 2009 quando la Audi presentava la variante V10 della R8, che fino a quel momento era stata disponibile solo con un V8. A dieci anni di distanza, e con un mercato in cui i 10 cilindri sono diventati una specie seriamente a rischio estinzione, la casa di Ingolstadt celebra il suo rapporto con il fenomenale propulsore aspirato con la serie limitata R8 V10 Decennium. L’auto, basata sulla versione Performance, sarà prodotta in soli 222 esemplari e verrà realizzata solamente in versione coupè. Il cartellino del prezzo parte (guarda caso) da 222.000 euro, cioè all’incirca 21.000 in più della versione più potente disponibile oggi sul listino.

L’alettone in coda indica la presenza di 620 cavalli sotto al cofano (Credits: AudiMediaCenter)
Un V10..di bronzo
A distinguere la Decennium da una normale R8 Performance ci pensa una configurazione realizzata appositamente per lei. La carrozzeria per esempio è verniciata con la tinta opaca Daytona Gray, ma l’Audi mette e disposizione dei clienti altre 6 tinte: la versione perlata del Daytona Grey e i metallizzati Ascari Blue, Kemora Grey, Mythos Black e Suzuka Grey. A caratterizzare in maniera decisa la livrea ci pensano i cerchi, che nascondono le pinze grigie dell’impianto carboceramico, e il collettore di aspirazione del V10 realizzati con un’affascinante finitura opaca color bronzo, che permette uno stacco deciso con i toni scuri della scocca. A completare la configurazione ci pensano dettagli come lo splitter anteriore, l’ala posteriore, il diffusore, lo stemma dei 4 anelli e le scritte R8 V10 realizzati in nero lucido. Ma non preoccupatevi, a Ingolstadt non si sono dimenticati della fibra di carbonio. Il leggerissimo materiale composito è stato infatti utilizzato per realizzare sia i “side blade“ posizionati dietro le portiere che le calotte degli specchietti.

I cerchi in bronzo e il logo V10 in nero lucido scelti per la R8 Decennium (Credits: AudiMediaCenter)
Pelle trapuntata e Alcantara
La linea guida tracciata dagli esterni si ritrova poi anche nell’abitacolo. Tutti gli interni sono sono realizzati in pelle nera, con una fantasia trapuntata romboidale sugli schienali dei sedili, e completati da cuciture color bronzo. A dare poi un ulteriore tocco di sportività ci pensa l’Alcantara, anch’esso nero, utilizzato per la corona del volante, per la seduta delle poltroncine e per la leva del cambio. La fibra di carbonio si ritrova anche nell’abitacolo, con le bocchette dell’aria, la bordatura del quadro strumenti, le soglie e il tunnel centrale realizzati con una finitura lucida. A ricordare che questa non è una semplice R8 ci pensa la scritta Decennium posizionata sulla consolle centrale, sul pannello porta, nel battitacco e attraverso la luce per le pozzanghere che sia accende aprendo al portiera. E proprio quest’ultima si rende protagonista di un dettaglio tanto strano quanto geniale. Gli uomini Audi infatti hanno fatto che si che il numero di serie dell’auto non sia più visibile attraverso una targhetta sul cruscotto (troppo banale!), ma attraverso la sopracitata luce al momento dell’apertura della porta.

Pelle, Alcantara e cuciture color bronzo per gli interni della Decennium (Credits: AudiMediaCenter)
Il V10 continua a cantare come prima
A non essere toccato, per fortuna o per sfortuna a seconda dei punti di vista, è il V10 ben visibile attraverso il lunotto posteriore. Sulla Decennium il dieci cilindri di 5,2 litri di derivazione Lamborghini conferma i 620 cavalli e i 580 Nm di coppia della versione Performance, così come la trazione integrale che le permette di bruciare lo 0 a 100 in soli 3,1 secondi. Il dato più importante è però il sound, poiché in un mondo fatto di motori sempre più piccoli e turbocompressi, dio solo sa quanto abbiamo bisogno di propulsori aspirati che riescano ancora a “cantare” in questo modo.

L’intrigante collettore di aspirazione color bronzo della R8 Decennium (Credits: AudiMediaCenter)