

A 5 anni dalla presentazione al Salone di Ginevra la Lamborghini Huracan affronta il restyling di metà vita e acquista la denominazione EVO. Dietro la semplice “rinfrescata” però la piccola del toro nasconde molto della consanguinea Huracan Performante, prendendone spunto sia per la ridisegnata carrozzeria che per la meccanica sotto pelle. La prima occasione per vederla dal vivo, salvo presentazioni private per gli aficionados del marchio, dovrebbe avvenire al salone ginevrino di quest’anno. L’auto, già ordinabile al prezzo di 184.034 euro senza IVA ed eventuali optional, verrà consegnata ai primi clienti nella primavera di quest’anno.
Il V10 continua a cantare “in solitaria”
Tirate un sospiro di sollievo, il V10 è rimasto li dove stava e continua a cantare “in solitaria”, senza il coro fatto di turbocompressori o motori elettrici. Anzi se possibile è ancora più in forma rispetto a prima. Il 10 cilindri a “V” di 5,2 litri, sempre montato posteriormente e longitudinalmente, ha infatti preso in prestito le valvole e lo scarico in titanio della Performante per toccare la medesima potenza di 640 cavalli e 600 Nm di coppia massima. Il propulsore dal canto suo avrà poi da spostare un peso inferiore rispetto al modello precedente, toccando ora i 1.422 kg a secco (43% all’anteriore e 57% al posteriore) e arrivando ad un più che discreto rapporto peso potenza di 2,22 kg/cv. A non cambiare sono sia il cambio che la trazione, il primo rimasto il doppia frizione LDF a sette rapporti e la seconda rimasta l’integrale intelligente con differenziale meccanico autobloccante posteriore. Se sommate tutte queste caratteristiche portano a numeri da far venire il mal di testa: da 0 a 100 in 2,9 secondi (tre decimi più veloce di prima), da 0 a 200 in 9 secondi e una velocità massima che oltrepassa i 325 km/h. A stupire sono poi anche le prestazioni in frenata, con la Huracan EVO che si ferma da 100 a 0 in 31,5 metri grazie a dischi da 380 mm all’anteriore e da 356 mm al posteriore, equipaggiati a loro volta da pinze con 6 e 4 pistoncini.

Quei due cannoni vicino alla targa sono pronti ad assordarvi appena sfiorerete il gas (Credits: Motor1)
L’efficienza aerodinamica cresce di 5 volte
Anche se non particolarmente evidenti le modifiche portate dal restyling ci sono e hanno anche un certo specifico nella guida dell’auto. Partendo dal muso si nota subito come adesso l’aria abbia più spazio per raffreddare le componenti chiave dell’auto e sopratutto aumentare la deportanza. Il merito di quest’incremento di efficienza è dato da un nuovo paraurti, dotato in questa versione di un nuovo splitter con integrato un piccolo baffo aerodinamico e due appendici con forma a Y stranamente identiche a quelle della nuova Audi R8 (troverete le prove alla fine del paragrafo). Ad essere ridisegnate sono state poi anche le prese d’aria posizionate davanti alle ruote posteriori, addette al delicato compito di raffreddare il V10. Il posteriore è però la parte dell’auto ad aver subito il cambiamento più radicale: la coda integra adesso una piccola ala, gli scarichi sono passati da 4 a 2 e sono stati alzati seguendo quanto fatto sulla Performante, il diffusore ha un disegno molto più aggressivo con una disposizione su più livelli nella zona inferiore. Grazie a queste modifiche, e al nuovo fondo, la EVO migliora di 5 volte la propria efficienza aerodinamica rispetto ad una normale Huracan.
La prima Huracan a 4 ruote sterzanti
Prima del lancio della Performante la Huracan non aveva la fama di auto estremamente divertente da guidare, quantomeno se paragonata ad una Ferrari 488 GTB, ad una McLaren 650S o ad una Porsche 911 GT3RS. Per migliorare il gap dalle rivali i tecnici Lamborghini hanno lavorato sodo sulla meccanica e sull’elettronica, caratteristica ormai imprescindibile delle moderne supercar. Per aumentare l’agilità dell’auto gli ingegneri hanno deciso di prendere in prestito l‘asse posteriore sterzante dalla sorella maggioreAventador S, abbinandolo poi ad uno sterzo reso ancora più millimetrico nelle risposte ed al torque vectoring. L’assoluta novità sulla EVO è però il neonato sistema Lamborghini Dinamica Veicolo Integrata (o LDVI), capace di prevedere quanto accadrà all’auto, e come si comporterà di conseguenza il pilota, incrociando ogni secondo i dati inviatogli da sterzo, sospensioni, gas e freno, giroscopi, sensori, e accelerometri della LPI (Lamborghini Piattaforma Inerziale). L’elettronica è però settata su degli standard preimpostati e associati ad ognuna delle 3 modalità di guida del sistema “Anima” (strada,sport e corsa).

Sarà anche la baby Lambo, ma a presenza su strada è seconda a poche altre auto (Credits: Motor1)
Addio pulsanti, benvenuto tablet
Le sorprese non si limitano però solo agli esterni, con l’abitacolo che nasconde sorprese hi-tech. Appena preso posizione sul sedile, disponibile sia sportivo che regolabile elettricamente, si viene accolti da due schermi TFT. Se però il cruscotto era già digitale sul modello precedente lo stesso non si può dire lo stesso del tunnel. Al posto dei tasti trova adesso posto un inedito schermo capacitivo da 8,4 pollici dotato di Apple CarPlay, navigatore connesso e della lettura dei dati in tempo reale dell’LDVI. Se poi si è frequenti “bazzicatori” di piste la Lamborghini rende disponibile come optional il sistema di telemetria dotato di due telecamere.

Schermo si o schermo no? A voi il giudizio (Credits: Motor1)
Credits foto titolo: Motor1