

Con l’evento “e-tron: insight e-mobility” tenutosi negli scorsi giorni la Audi ha fatto chiarezza sul suo futuro riguardo la mobilità elettrica. La casa dei quattro anelli ha confermato infatti l’intenzione di voler presentare 30 modelli ad elettroni entro il 2025 per abbattere il più possibile le emissioni di CO2. Per riuscirci, a Ingolstadt puntano forte su 4 diverse piattaforme, come vedremo tra poco, che saranno condivise con il resto del Gruppo Volkswagen.
La piattaforma PPE è quella della Taycan
A muovere il futuro della Audi saranno 4 diverse piattaforme con alcune che già vengono utilizzate e altre che arriveranno di qui a non molto. La prima è la Mlb Evo usata dalla SUV e-tron e che vedremo anche sulla variante Sportback che verrà lanciata tra qualche mese. La Evo però non è nata appositamente per elettriche, infatti di base nasce per l’utilizzo di motori endotermici ed è stata riadattata per risparmiare qualcosa sui costi di sviluppo. A seguire troviamo la J1 su cui verrà realizzata la coupè sportiva e-tron GT (trovate l’articolo qui) e la Meb sviluppata da Volkswagen, con quest’ultima che è già stata impiegata per la ID.3 e per le future Q4 e-tron e la Seat El-Born (la versione spagnola della ID.3). L’ultima piattaforma è stata definita PPE (Premium Platform Electric) ed è stata creata dalla Porsche per la nuova Taycan, ma seguendo l’idea dell’abbattimento dei costi verrà impiegata anche dalla casa dei quattro anelli. E per vedere il primo modello non bisognerà aspettare moltissimo, visto che a Ingolstadt hanno già pronta la concept di una coupè di lusso (visibile in parte nelle foto).
Architettura a 800 Volt e fino a 2 motori
Nonostante la somiglianza con la MEB, la PPE porta con se diversi vantaggi come il fatto di poter modificare le dimensioni dell’auto (passo, larghezza e altezza) e dotarsi di pacchi batteria più o meno capienti in base a quanti cavalli si vuole avere. Una cosa comune a tutte le auto che utilizzeranno questo tipo di piattaforma sarà l’architettura a 800 Volt, con quest’ultima che supporta anche le ricariche molto veloci alle colonnine da 350 kWh. Per quanto riguarda la meccanica, la PPE è stata studiata per ospitare le sospensioni pneumatiche, il torque vectroing, l’asse posteriore sterzante e sia un solo motore al posteriore sia uno all’anteriore per ottenere la trazione integrale. Caratteristiche queste che ritroviamo tutte nella Taycan. Non va infine esclusa la possibilità che la piattaforma venga proposta anche ad altri gruppi, questo per abbattere ulteriormente i costi di sviluppo per tutti (nel mondo automotive sono arrivati a livelli quasi insostenibili) e far crescere la mobilità elettrica.