

Come già anticipato dal comunicato stampa di una settimana fa, alle 14 di oggi la McLaren ha presentato online la nuova GT, che andrà ad occupare un posto dedicato all’interno della gamma, affiancando le già esistenti Sport, Super e Ultimate Series. L’obiettivo della nuova leva di Woking è quello di strizzare l’occhio ad una clientela nuova andando a cambiare totalmente le regole in un settore dominato storicamente da altre case (vedi ad esempio Ferrari e Aston Martin). I clienti interessati potranno già ordinare la loro GT presso la loro concessionaria di fiducia, con i prezzo di partenza che, almeno in Italia, è fissato a 203.000 euro e con le prime consegne programmate per la fine dell’anno
La più leggera tra le gran turismo
Per creare quella che avrebbe dovuto essere la gran turismo definitiva, i tecnici inglesi hanno preso il classico telaio Monocell II e l’hanno modificato creando il nuovo Monocell II-T, con l’ultima lettera che indica l’orientamento più “Turistico”. Il risultato dei cambiamenti apportati è la creazione di un inedito baule “centrale” da 420 litri che, se sommato a quello anteriore da 150 litri, porta la capacità totale a 570 litri (cioè più una quanto una station wagon) e un peso a secco di 1.530 kg. Riguardo quest’ultimo dato la McLaren è poi molto attenta nel precisare che la loro creatura è “più leggera di 130kg rispetto alla sua diretta concorrente” (sarà la Portofino o la DB11?) e “centinaia di kg in meno rispetto alle altre vetture del segmento”. L’impiego del carbonio per la realizzazione del telaio ha poi permesso di incorporare i montanti posteriori nella struttura, con come risultato una superficie vetrata più ampia che migliora la visibilità in manovra e la luminosità dell’abitacolo. Nel complesso, osservando l’auto, è impossibile non notare delle somiglianze con la Speedtail, sopratutto nel muso, e con la Senna per quanto riguarda le prese d’aria per i radiatori. La GT ha stabilito inoltre un record interno: escludendo infatti l’enorme Speedtail da più di 5 metri, la nuova arrivata con i suoi 4,70 metri di lunghezza è diventata ufficialmente la vettura più lunga di tutto il listino McLaren.
Più confortevole ma non meno agile
Seguendo la strada già battuta da Ferrari, a Woking hanno deciso che la loro gran turismo avrebbe dovuto essere più comoda nei lunghi tragitti in autostrada rispetto alle classiche supercar, ma che una volta raggiunta una strada tutta curve avrebbe dovuto trasformarsi in una vera McLaren. Per questo, oltre alle modifiche telaistiche trattate nel paragrafo precedente, i tecnici inglesi hanno messo mano a vari parametri dell’auto ottimizzandone la risposta. Le sospensioni, realizzate in alluminio, sono state dotate di ammortizzatori idraulici che controllano lo smorzamento verticale attraverso il sistema Proactive Damping Control, con quest’ultimo che legge la strada tramite sensori che reagiscono in soli 2 millisecondi. A essere idraulico e poi anche lo sterzo, con le reazioni che sono state rese meno nervose e più facilmente controllabili. L’impianto frenante in acciaio, quello carboceramico è un optional, vanta dischi da 367 mm all’anteriore e da 354 mm al posteriore, con la frenata che può essere modulata meglio rispetto al passato. Ma l’impianto frenate non potrebbe nulla senza un adeguato set di gomme. Per questo la GT calza pneumatici realizzati su misura dalla Pirelli su cerchi posteriori da 21 pollici, i più grossi mai montati su una McLaren, e gli anteriori da 20 pollici. Il guidatore potrà poi cambiare a proprio piacimento la mappatura di sospensioni, sterzo e freni scegliendo attraverso l’apposito “manettino” una delle tre modalità di guida: Comfort, Sport e Track. Infine l’altezza da terra è stata portata a 10 cm per evitare di grattare lo splitter in città, con la possibilità di alzare elettricamente il muso di altri 3 cm in caso di dossi particolarmente alti.
V8 vellutato
A muovere la GT ci pensa lo stesso V8 biturbo di 4 litri introdotto dalla 720S ma rivisto, ad esempio nei supporti motore, per offrire meno vibrazioni durante la marcia ma prestazioni comunque di un certo livello. La McLaren dichiara infatti 620 cavalli a 7.500 giri e una coppia massima di 630 Nm disponibile tra i 5.500 e i 6.500 giri. Il leggendo meglio i dati si nota poi come già quasi il 100% della coppia, il 95% per la precisione, sia già disponibile a 3.330 giri, rivelando così una curva di coppia piatta e costante che garantisce riprese vellutate. Le prestazioni sono poi di tutto rispetto: per lo 0 a 100 si impiegano solo 3,2 secondi, i 200 vengono raggiunti in 9 secondi mentre la velocità massima è di 326 km/h.

Il V8 biturbo promette prestazioni da vera McLaren, solo più morbide (Credits: McLrenMedia)
Pelle Nappa, Alcantara e (da fine 2019) il Cachemire
Nel disegnare l’abitacolo della GT, i tecnici inglesi hanno puntato su un ambiente rilassante e confortevole che coccoli gli occupanti durante i viaggi più lunghi. I sedili per esempio non sono le classiche poltroncine a guscio, ma una nuova versione anatomica che include la regolazione elettrica e, per la prima volta su una McLaren, la possibilità di riscaldarli in inverno. Anche l’ergonomia generale è poi focalizzata sul rendere il più piacevole possibile il viaggio, con la maggior parte delle funzioni (come per esempio il clima bi-zona) che sono raggruppate nell’infotainment centrale da 7 pollici e i pochissimi pulsanti sopravvissuti, realizzati in alluminio lavorato e zigrinato, controllano il set-up della vettura. Il sistema multimediale porta poi in dote per la prima volta su una vettura di Woking un sistema operativo connesso, con il sistema di navigazione che sfrutta le mappe aggiornate in tempo reale della HERE. Come tutte le ultime McLaren anche la GT ha uno schermo digitale da 12,3 pollici al posto della classica strumentazione analogica, con quest’ultimo che in questo caso mostra al guidatore i dati relativi al sistema audio, le indicazioni del navigatore, eventuali chiamate in arrivo e le immagini della retrocamera. Nei 203.000 euro sono inclusi gli interni rivestiti in pelle Nappa, con i clienti che come al solito potranno personalizzare la loro auto scegliendo tra il più sportivo Alcantara e, solamente da fine 2019, anche il morbido Cachemire. Fanno parte dell’equipaggiamento base anche il rivestimento per il baule posteriore chiamato SuperFabric, il tetto in carbonio verniciato in nero lucido, la connessione bluetooth per lo smartphone (non si parla di Android Auto e Apple CarPlay) e la radio DAB. Tra la lunga lista di possibilità di personalizzazione offerta dal reparto MSO e quella degli optional spiccano l’impianto audio Bowers & Wilkins da 12 casse con sub-woofer in fibra di carbonio e kevlar e il tetto panoramico, con quest’ultimo che proprio come sulla 720S Spider può essere elettrocromico e inscurirsi premendo un solo pulsante.