

I motivi per visitare il Salone di Los Angeles stanno aumentando di giorno in giorno. L’ultimo in ordine di tempo è l’annuncio da parte della BMW della presenza alla kermesse californiana della nuova 330e, ovvero la versione ibrida della berlina mostrata a Parigi ad inizio ottobre (di cui potete leggere qui). La presentazione non sarà però una novità assoluta, in quanto la casa di Monaco aveva già annunciato che l’iconica berlina avrebbe avuto una sorella ibrida. La nuova arrivata dovrebbe unirsi ufficialmente alla famiglia delle Serie 3 entro l’estate del 2019, ma con un prezzo ancora sconosciuto.
Ora con l’Xtraboost
La 330e G20 (codice che identifica la nuova Serie 3) rispetto all’auto che l’ha preceduta cambia molto poco nella meccanica e nel powertrain, salvo aggiungere una piccola sorpresa al motore elettrico. I motori continuano infatti ad essere due, il 2 litri 4 cilindri a benzina da 184 cavalli e il motore elettrico da 68 cavalli inserito all’interno della scatola del cambio automatico Steptronic a 8 rapporti. Ed è proprio all’interno del motore elettrico che si nasconde la piccola chicca anticipata prima. Gli ingegneri BMW hanno preso il concetto dell’overboost tipico dei motori turbo, un’ondata di potenza extra ottenuta chiedendo il 110% alle turbine, e l’hanno rielaborato trasformandolo nell’Xtraboost (si legge extraboost). Il nuovo “turbo elettrico” spreme 45 cavalli extra dal motore a batteria (113 in totale), arrivando a quota 297 se associato al motore a benzina. Il boost si attiva in modalità sport quando il cambio scala automaticamente le marce (o kickdown) o se si gestisce manualmente le cambiate, rendendo decisamente più divertente la guida e permettendo, per esempio, sorpassi molto più rapidi. Senza contare l’Xtraboost la 330e può comunque contare su 252 cavalli e 420 Nm di coppia, i quali le assicurano uno 0 a 100 in 6 secondi netti e una velocità massima di 230 km/h.

La 330e si diverte a nascondersi tra le pale eoliche (Credits:Motor1)
Più efficiente..
La 330e non è però un’ibrida tutta prestazioni e niente attenzione ai consumi. Se guidata come una persona assennata, e non con il mattone sul gas, la BMW garantisce consumi di 1,7 litri ogni 100 km, ovviamente basati sul nuovo severissimo standard europeo WLTP. La nuova ibrida garantisce poi valori superiori rispetto a prima anche sotto il punto di vista dell’autonomia e delle prestazioni del motore elettrico. La casa dichiara infatti un’autonomia con il solo motore elettrico acceso di 60 km (10 in più), una velocità massima di 110 km/h in modalità ibrida (30 in più) e di 140 km/h in modalità full-electric (20 in più). Per quanto riguarda l’annoso problema della ricarica la BMW si mette al riparo garantendo, come tutte le ibride plug-in, sia “il pieno” tramite le colonnine/presa domestica (in 4 ore) sia il recupero dell’energia elettrica durante le frenate. In questo caso poi l’utilizzo delle batterie ha permesso di eliminare l’alternatore, alimentando direttamente i sistemi di bordo dell’auto.

Guardandola chi direbbe che è un’ibrida? (Credits:Motor1)
..ma meno spaziosa
L’utilizzo del pacco batterie ha poi avuto come inconveniente quello di richiedere uno spazio adeguato nell’auto, anche per garantire il proverbiale piacere di guida della Serie 3. Necessità che è stata risolta dagli ingegneri tramite il posizionamento delle batterie sotto il divano posteriore e lo spostamento del serbatoio verso il baule, causando però una perdita di capacità. Lo spazio disponibile per i bagagli è diminuito infatti di ben 105 litri, passando da 480 a 375. Come consolazione i proprietari avranno a propria disposizione di serie, oltre a quanto è già presente su una Serie 3 normale, la capacità di riscaldare o raffreddare l’abitacolo dell’auto da remoto, merito delle batterie che come già detto alimentano i sistemi di bordo.

Oh guarda, un’altra BMW elettrica (Credits:Motor1)