

Ricordate quando nel 2015 la Porsche sorprese tutti con la nuovissima Cayman GT4 equipaggiata con il 6 cilindri boxer della 911 Carrera S? Bene, perché nonostante la triste parentesi del passaggio al 4 cilindri turbo dell’era 718 (va bene la coppia extra e i consumi più bassi, ma che noia!) la casa di Zuffenhausen ha deciso di puntare ancora sul 6 cilindri per piccola sportiva, realizzando la nuova Cayman GT4 Clubsport. La seconda versione della piccola biposto da pista, in attesa del ritorno della tanto amata versione stradale, punta a bissare il successo dell’antenata tramite la realizzazione di due diverse versioni: la Trackday per piloti e competizioni amatoriali, mentre la Competition è stata studiata per i campionati internazionali tra professionisti.
Il “flat-six” arriva a 425 cavalli
L’abbandono del “flat-six” aspirato da parte di Cayman e Boxter di due anni fa è stato un duro colpo per noi appassionati, con il sostituto che manca sia di carattere che di sound. In virtù di questa nostalgia dilagante, la Porsche ha deciso di montare sulla nuova GT4 Clubsport lo stesso 6 cilindri boxer in alluminio di 3,8 litri che equipaggiava la prima versione, con una potenza che adesso tocca quota 425 cavalli (40 in più rispetto al predecessore) e 425 Nm di coppia. Per permettere di scaricare sulle ruote posteriori tutta la potenza disponibile il propulsore è stato collegato al fidato cambio a doppia frizione PDK, questa volta con 6 rapporti, e ad un differenziale autobloccante meccanico. A fermare questa furia giallo limone ci penserà poi il nuovo impianto frenante, con pinze a 6 pistoncini all’anteriore ( e 4 al posteriore) che mordono quattro dischi da 380 mm. Per evitare poi che l’auto trasportarti più peso del necessario, vista l’aggiunta del pesante roll-bar interno per questioni di sicurezza, gli ingegneri hanno deciso di optare per varie soluzioni inedite: le sospensioni alleggerite con snodi sferici derivano direttamente dalla 911 GT3 Cup, mentre portiere e cofano sono stati realizzati in un inedito materiale “green” fatto di fibre vegetali, canapa e lino, con la Porsche che assicura una rigidità ed un peso quasi al pari della fibra di carbonio. La deportanza necessaria alla guida in pista è poi garantita da una nuova linea più affilata, con un paraurti anteriore dotato di prese d’aria maggiorate che la rendono molto simile alla 911 GT3, un alettone posteriore ad incidenza variabile con supporti a collo di cigno ed un diffusore dal disegno ricercato che include due scarichi bruniti.

Il posteriore che la Cayman 718 avrebbe dovuto avere fin dall’inizio (Credits: Porsche)
Per professionisti ed amatori
Come anticipato nell’incipit, la nuova GT4 Clubsport è stata pensata per essere acquistata sia dai team di professionisti che dai piloti amatori. Ma cosa differenzia le due versioni? La Trackday monta un set-up più semplice che meglio si adatta ai tipici errori dei piloti ancora inesperti. Soluzioni come gli ammortizzatori regolabili, l’ABS sempre acceso e vigile, il Traction Control e l’ESC possono essere cambiati dal guidatore o completamente disattivati, l’aria condizionata, il serbatoio da 80 litri omologato FT3 e un estintore portatile. In caso poi l’auto necessiti di assistenza la si può portare in un centro Porsche autorizzato come qualsiasi auto stradale. La Competition monta invece soluzioni decisamente più racing come il sistema di sollevamento pneumatico dell’auto tramite martinetti per le soste, ammortizzatori regolabili a tre vie, uno sterzo con sgancio rapido e facilmente regolabile in profondità e altezza preso dalla 911 GT3 R, il sistema antincendio attivabile dalla plancia, un serbatoio da 115 litri e il controllo della ripartizione della frenata per evitare che l’auto beccheggi troppo nelle “staccate” più potenti. Entrambe le versioni condividono poi il sedile a guscio da corsa, il volante multifunzione in fibra di carbonio, le cinture a 6 punti collegate al roll-bar e la botola di sicurezza sul tetto. Il prezzo richiesto dalla Porsche è di rispettivamente 134.000 euro per la Trackday e 157.000 euro per la Competition, a cui però va ovviamente aggiunta l’IVA.

Non vuole più scendere dalla GT4. Difficile dargli torto (Credits: Porsche)
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