Non c’è GTI senza R si direbbe in questi casi. Si perché dopo averci anticipato venerdì scorso alcune caratteristiche tecniche e la data di presentazione, la Volkswagen ha tolto ufficialmente i veli alla nuova Golf R che segue in sequenza la GTI e la GTI Clubsport. La quinta generazione della top di gamma della sempreverde di Wolfsburg si presenta con un curriculum di tutto rispetto fatto di test al Ring, antenate di successo e la nomea di “Golf più potente di sempre“. Il prezzo è ancora sconosciuto ma sarà ordinabile tra qualche settimana e arriverà nelle concessionarie nostrane entro i primi mesi del 2020. Una cosa sicura c’è: il superbollo nel limiterà parecchio le vendite. Non ci smentiamo mai.
Turbo raffreddato ad acqua e alzata variabile delle valvole per raggiungere i 320 cavalli
Al capitolo motore la sopracitata anticipazione di venerdì ci aveva già svelato che la nuova Golf R sarebbe stata motorizzata non dal 5 cilindri Audi come vociferato, ma dal fidato e rodato 4 cilindri TFSI che già spinge la GTI e la GTI Clubsport. In aggiunta la Volkswagen aveva anche parlato di migliorie del calibro del raffreddamento dell’aria del turbo con l’acqua (come la M4 GTS) e l’alzata variabile delle valvole, cioè caratteristiche non riconducibili esattamente a una compatta sportiva. Tradotti in dati puri questi miglioramenti vedono sia la potenza che la coppia crescere rispettivamente di 20 cavalli e 20 Nm rispetto alla serie precedente, per un totale di 320 cavalli e 420 Nm. Grazie poi ad altri due elementi ben rodati come il cambio DSG a sette marce e la trazione integrale 4Motion migliorata (ne parlerò meglio nel prossimo paragrafo), la nuova Golf R scatta da 0 a 100 km/h in 4.7 secondi e raggiunge i 250 km/h di velocità massima, anche se quest’ultima può essere portata a 270 km/h con il pacchetto R-Performance. Al comparto masse non sospese troviamo di serie i cerchi da 18 pollici (optional quelli da 19 pollici), gomme sportive o a richiesta le semi-slick e un impianto frenante composto da dischi da 357 mm all’anteriore.
Assetto ribassato, torque vectoring al posteriore per girare 17 secondi più veloce al Ring
Ma come dico sempre io: “cos’è la potenza senza il controllo?”. E in Volkswagen sembrano avermi ascoltato discretamente bene. Anzi molto bene. Le novità per quanto riguarda la dinamica di guida sono infatti molte e tutte votate sul dare alla nuova Golf R un comportamento il più possibile socievole anche con i meno esperti al volante. Partendo dalle sospensioni gli ammortizzatori del sistema DCC (Dynamic Chassis Control) sono stati ribassati di 20 mm e dotati di molle più rigide del 10% rispetto alla serie uscente. A queste migliorie va aggiunta la sopracitata trazione integrale 4Motion migliorata che include adesso un inedito torque vectoring al posteriore, che grazie ad una frizione multidisco può inviare fino al 100% della coppia ad una sola ruota mentre frena l’altra per stringere la traiettoria. Nel complesso, rispetto alla quarta generazione, tutti i sistemi dialogano meglio tra di loro supervisionati dal Vehicle Dynamics Manager (o VDM) che risponde a sua volta alle modalità di guida Comfort, Sport, Race, Individual. A queste la nuova Golf R aggiunge le inedite Special e Drift (ma solo con il pacchetto R-Performance), con la prima che è stata studiata appositamente per il Ring e riprende quanto fatto con la GTI Clubsport , ovvero mettere in campo tutte le conoscenze imparate dai test e ammorbidendo ad esempio le sospensioni (per adattarsi ai saliscendi dell’inferno verde) e accentuando l’agilità del resto dei comandi. La Drift, che per me riprende in pieno quanto fatto dalla Ford con l’ultima Focus RS, allenta l’ESC permettendo al guidatore di intraversare (teoricamente) l’auto. Quest’ultima però rispetto alla Special richiede una specifica autorizzazione da parte del guidatore. In caso di piloti esperti, o particolarmente sboroni, l’ESC può passare dalla modalità sport a quella “è tutto nelle tue mani” in cui l’elettronica interviene solamente quando il sistema Front Assist percepisce una perdita del controllo. Nel complesso comunque tutte le modifiche alla meccanica, motore compreso, si traducono in un salto prestazionale importante in quanto la quinta generazione ha girato ben 17 secondi più veloce della quarta al Ring. Anche se c’è da dire che è stata studiata per girare li..
Cattiva ma senza esagerare
Trattandosi di una Golf, seppur la versione più cattiva, il design della R non deve essere eccessivamente sportivo come sulla Civic Type R. L’anteriore ad esempio è molto somigliante a quello visto qualche settimana fa sulla GTI Clubsport, ma le griglie delle prese d’aria abbandonano la fantasia a nido d’ape abbracciando una più classica listellatura orizzontale in nero lucido. Al di sopra fa bella mostra di se una linea blu che corre da faro a faro, che contraddistingue tutte le R, e la tecnologia full Led di serie per i gruppi ottici. A essere sincero però nella tinta Lapiz blue metallizzato delle foto, le altre disponibili sono il Pure white e il Deep black perlato, questo dettaglio si perde un po’. Il posteriore (personalmente) è la parte più cattiva di tutta l’auto grazie ai 4 scarichi e all’ala in coda, ma optando per il pacchetto R-Performance la prima diventa più grossi e gli altri sono quelli realizzati dalla Akrapovic e più leggeri di 7 kg rispetto all’impianto standard, oltre che decisamente più rumorosi grazie alle valvole attive. Dentro la somiglianza con le altre Golf ad alte prestazioni (e non) si fa più importante per via dei sedili sportivi con poggiatesta integrato (quelli in pelle Nappa delle foto sono un optional) e il cruscotto digitale composto da due schermi. A differenziare la R dalle altre è il quadro strumenti dotato di grafiche dedicate e di una schermata inedita che vede il contagiri diventare orizzontale, simile a quello delle Lamborghini in modalità corsa per capirci, e ad esempio i dati di gomme, trazione integrale e le luci per le cambiate. Un piccolo capitolo a parte lo merita il volante che diventa più sportivo rispetto a prima e guadagna il pulsante R sulla razza sinistra per passare più velocemente alle modalità di guida più spinte.