

La Bugatti si conferma una delle protagoniste del Salone di Ginevra, anche se in versione digitale quest’anno per via del corona virus, presentando la nuova Chiron Pur Sport. La nuova versione della hypercar di Molsheim segue la Sport, la 110Ans, la Super Sport 300+ e le Noire Edition nel gruppone delle edizioni limitate nate sotto l’egida di Stephan Winkelmann. La biposto francese verrà prodotta in soli 60 esemplari con un prezzo di partenza di 3 milioni di euro, in Italia con l’IVA si tocca i 3,9 milioni, e come vederemo strizza l’occhio a coloro che l’auto vogliono tirarla anche in curva e non solo sui rettilinei.
50 kg in meno e un’alettone degno di un Boeing
Per trasformare una normale Chiron nella versione Pur Sport i tecnici Bugatti sono ricorsi alla classica ricetta del “togli peso e aggiungi deportanza” (di potenza ce n’è già abbastanza in questo caso). A rappresentare una parte importante della dieta sono le masse non sospese, che da sole tagliano il peso di 19 kg grazie ai nuovi cerchi in magnesio (calzanti Michelin Sport Cup 2 R da 285/30 R20 davanti e 355/25 R21 dietro) e alle pastiglie dei freni i titanio. La lista degli alleggerimenti comprende poi anche la nuova gigantesca ala posteriore che prende il posto di quella vecchia idraulica e fa risparmiare 10 kg, l’inedito scarico doppio è realizzato in titanio stampato in 3D e i pannelli porta sono realizzati al laser. Il computo di tutte queste modifiche vede l’auto perdere 50 kg in totale, ma ancora più importante è il fatto che la maggior parte sono persi in aree chiave come il gruppo ruota. Aerodinamicamente parlando la Pur Sport si presenta con una scocca rivista in alcune aree. L’anteriore per esempio ospita prese d’aria più grosse, compresa la calandra a ferro di cavallo, e uno splitter mobile per ottenere non solo un aspetto più cattivo ma regolare anche il flusso d’aria sopra e sotto la vettura. Al posteriore l’aria pulita incanalata dal muso viene gestita dal nuovo diffusore e dal già citato profilo alare, con quest’ultimo che sfrutta appieno la larghezza di 1,9 metri e i supporti a X per incollare le gomme all’asfalto.
Assetto tutto nuovo per divorarsi le curve
Dietro la nuova pelle più aerodinamica la Chiron Pur Sport nasconde anche importanti cambiamenti meccanici per divorarsi letteralmente le curve. L’assetto adesso è molto più rigido e senza compromessi grazie a molle più dure del 65% all’anteriore e del 33% al posteriore, barre antirollio in fibra di carbonio, sospensioni riviste in compressione ed estensione e nuovi algoritmi per la centralina che le controlla. A dare una mano ci sono anche i sopracitati cerchi e le gomme, che da soli aiutano ad aumentare del 10% l’accelerazione, e un nuovo camber ridotto di 2,5 gradi così da avere una maggiore superficie d’appoggio allo pneumatico in curva. Tra le novità introdotte appositamente dal modello c’è l’inedita modalità di guida Sport+ (in aggiunta alle già presenti EB, Motorway, Handling e Sport) che riduce l’intervento del traction control e del controllo di stabilità così da permettere ai piloti più esperti, visto il peso di più di 1.900 kg e la potenza, di portare al limite la hypercar facendole fare anche qualche traverso.
Marce corte e “solo” 350 km/h di velocità massima
L’impostazione più pistaiola della Chiron Pur Sport si può notare anche leggendo i dati riguardo motore e prestazioni. A essere sinceri il primo riserva poche sorprese, visto che si tratta del classico 8 litri W16 quadriturbo da 1.500 cavalli e 1.600 Nm di tutte le Bugatti (a parlarne così sembra quasi si tratti di un “milledue”), ma qui il limitatore è stato alzato di 200 giri portandolo a 6.900 giri/min (il perché lo vedremo tra poco). Le novità infatti si trovano principalmente nel doppia frizione a 7 marce, adesso rivisto nell’80% delle componenti e dotato di rapporti più corti del 15% per puntare di su uno scatto più rapido piuttosto che sulla velocità massima. Grazie a tutti questi accorgimenti la hypercar francese accelera da 60 a 120 km/h in 4,4 secondi, cioè due in meno rispetto alla Chiron, e deve accontentarsi di una velocità massima di “soli” 350 km/h. Tuttavia, è molto curioso come la Bugatti non abbia mostrato i classici dati di accelerazione 0-100, 0-200 e 0-300 km/h. Ancora non li hanno? Non sono allo stesso livello dell’auto di partenza? Difficile dare un parere definitivo, ma sicuramente nelle prossime settimane si saprà qualcosa in più.
Alcantara e tessuto lavorato al laser
Il fattore leggerezza si ritrova infine anche nell’abitacolo. Tutto, a partire dai sedili e arrivando al volante, è rivestito di Alcantara per ridurre il peso e caratterizzato dalle cuciture e il mirino sul volante a contrasto. La cabina conferma poi la sua impostazione più racing grazie alla fibra di carbonio lasciata a vista e agli inediti pannelli porta con tessuto lavorato al laser e una finitura, a detta Bugatti, simile al metallo. Tra i vari elementi personalizzabili degli interni ci sono anche i pulsanti presenti su tunnel e sterzo, con i clienti che potranno se averli con la finitura nera della foto, quella in alluminio anodizzato o in titanio non verniciato. Passando per un attimo all’esterno, la Bugatti mette a disposizione dei 60 miliardari che potranno mettersene una in garage anche la configurazione bicolore dell’esemplare di lancio, con la parte più bassa che lascia la trama del carbonio a vista per schiacciare visivamente l’auto a terra.