

Immaginate di avere uno o due figli ma di volere comunque una hypercar con cui andare in giro. Il mercato non offre niente di simile, al massimo potreste prendere una super SW o un SUV. Beh in Koenigsegg vi hanno ascoltato e con la nuova Gemera hanno sia creato la loro prima 4 posti che la prima Mega GT nella storia dell’auto. Presentata al fianco della balistica Jesko Absolut, l’inedita creazione di Christian apre la casa di Ängelholm ad una tipologia di clienti e crea una nuova nicchia di mercato, oltre che sottolineare la sempre più sorprendente inventiva dell’ingegnere svedese (come vedremo tra poco). I prezzi ancora non sono stati dichiarati, ma già si sa che i pre-ordini sono stati aperti e che ne verranno realizzati 400 esemplari.
Più potente e veloce di una Jesko, ma con un 3 cilindri
All’interno di quella novità su ruote che è la Gemera il primo posto se lo aggiudica sicuramente il sistema propulsivo. In posizione centrale la Koenigsegg non ha optato per il suo classico V8 biturbo di 5 litri ma per un 3 cilindri da 2 litri sempre dotato di doppia turbina. Si so cosa state pensando, le parole 3 cilindri e megacar non legano molto. Ma il piccolo motore realizzato internamente alla casa è molto speciale per via del fatto che è freevalve, cioè abbandona il classico albero a camme in favore di attuatori idraulici per muovere le valvole (per saperne di più vi rimando all’articolo d’approfondimento qui). Grazie a questa nuova tecnologia, e all’utilizzo di pistoni particolarmente grossi, il 3 cilindri arriva a erogare da solo 600 cavalli e 600 Nm guadagnandosi l’appellativo interno di Tiny Friendly Giant (o piccolo gigante gentile) e pesando solamente 70 kg. La potenza non viene però erogata alle ruote posteriori ma bensì a quelle anteriori attraverso il cambio mono-marcia proprietario Koenigsegg Direct Drive (KDD), con il propulsore a combustione interna che viene aiutato da un equivalente elettrico capace di produrre fino a 400 cavalli e 500 Nm di coppia. A muovere le ruote posteriori ci pensano altri due motori agli elettroni da 500 cavalli e 1000 Nm di coppia ciascuno, assicurando così anche la trazione integrale e il torque vectoring. Se si sommano tutti i player in gioco la potenza prodotta da questo inedito powertrain è di 1.700 cavalli e 3.500 Nm di coppia, con i 100 km/h che vengono toccati da fermi in appena 1,9 secondi, cifre che fanno impallidire e superano addirittura quelli delle sorelle Jesko e Regera. Ma se pensate che alla prima accelerazione la carica delle batterie crolla vi sbagliate di grosso, perché il sistema a 800V (lo stesso utilizzato dalla Porsche sulla Taycan) permette alle batterie sia di andare meno sotto stress quando si schiaccia sul gas sia di avere un’autonomia più alta: 50 km a 0 emissioni che si vanno a sommare ai 950 km del solo motore a benzina per un totale di 1000 km con entrambi i pieni fatti. E le performance eco-sostenibili non finiscono qua, visto che i propulsori elettrici spingono fino a 300 km/h, non si fermano ai canonici 130-150 km/h, e aiutando poi l’unità endotermica a raggiungere i 400 km/h di velocità massima. Per quanto riguarda il 3 cilindri, questo può essere alimentato con il carburante E85 e con i nuovi propellenti sintetici a emissioni di Co2 pari a 0 come il Vulcanol. Curiosamente poi la Koenigsegg sostiene che “alla peggio”, proprio nel caso non si potesse fare a meno, può essere alimentato anche a benzina, ma continuano sostenendo che “questo sarebbe come produrre elettricità con il carbone”. Fantastico.
Stile unico e ispirato al passato
Durante qualche intervista post-presentazione Christian von Koenigsegg ha ammesso che lo stile esterno doveva non far capire immediatamente che si trattasse di un a 4 posti, ma anche che permettesse a chiunque di viaggiare comodamente in quattro (con adulti o bambini seduti dietro) e i relativi bagagli. E direi che l’obiettivo è stato centrato in pieno. La Gemera si basa su una monoscocca in carbonio inedita, la cui estrema rigidità torsionale e agli impatti ha permesso di non impiegare il classico montante che separa la cabina anteriore da quella posteriore. Spazio quindi alle scenografiche portiere della casa dotate del sistema Katsad (Koenigsegg Automated Twisted Syncrohelix Actuation Doors) che permette di aprirle in pochissimo spazio e di essere leggerissime grazie agli attuatori idraulici lightweight. Partendo dall’anteriore si nota che il muso è molto corto come sulle altre hypercar della casa, ma è dotato comunque di un vano che può contenere un trolley. Lo stile rimane in sostanza molto levigato come quello delle sorelle, ma qui i gruppi ottici sono un rimando a quelli del primo prototipo funzionante della CC del 1996. Lateralmente la fiancata è molto pulita grazie alle prese d’aria poco invasive (il vantaggio del 3 cilindri), le telecamere al posto degli specchietti e gli splendidi cerchi inediti da 21 e 22 pollici realizzati in carbonio e con fissaggio mono-dado. Il retro conferma la presenza di un piccolo lunotto ma è assolutamente dominato dai due scarichi montati in stile Porsche 918 Spyder e realizzati su misura dalla Akrapovic. Scendendo troviamo uno spoiler a becco d’anatra, i gruppi ottici a Led, il diffusore in carbonio e due grosse aperture dietro i passaruota per favorire lo scambio termico e far fuoriuscire l’aria generata dal rotolamento delle gomme. Tra i dettagli storici del marchio c’è anche la vetratura a fascia che ricorda la visiera di un casco, elemento imprescindibile di tutte le “egg”. Nel complesso l’auto misura 4,97 metri di lunghezza, 1,99 di larghezza e 1,29 di altezza, quindi non è certamente piccola, ma il peso totale ferma comunque l’ago della bilancia a 1.715 kg a secco, una cifra difficilmente raggiungibile usando un powertrain elettrico anziché ibrido.
Lusso svedese per quattro persone
L’interno della Gemera, grazie al passo di 3 metri, conferma l’obiettivo sopracitato di far viaggiare comodamente quattro persone sia che si tratti di una famiglia che di un gruppo di amici. E in un ambiente lussuoso aggiungo io. I sedili sono realizzati in materiale memory foam, con quelli anteriori che sono composti da un guscio di carbonio e integrano le cinture così da pesare solamente 17 kg l’uno. Tutti gli occupanti potranno usufruire di una connessione wi-fi ad alta velocità, uno schermo digitale in alta definizione con cui interagire (su quello posteriore si può vedere anche Netflix volendo) e due portabicchieri a testa, uno caldo e uno freddo, per un totale di 8. Ma anche la ricarica wireless per lo smartphone, Apple CarPlay, il clima tri-zona (gestibile dallo schermo), sedili anteriori a regolazione elettrica, attacchi ISOFIX per i seggiolini in quelli posteriori e un impianto audio dotato di 11 altoparlanti. Per quanto riguarda invece lo spazio per i bagagli all’anteriore c’è il vano citato nel capitolo precedente, mentre al posteriore ce n’è un altro da 200 litri in cui far stare 3 trolley. Il guidatore avrà davanti a se un’impostazione ripresa dalla Jesko, con l’aggiunta però dei due schermi (posizionati in alto per non dover abbassare lo sguardo) per riprodurre le immagini delle telecamere esterne. La manovrabilità e la sicurezza quotidiana per la guida in città sono assicurati dall’asse posteriore sterzante e dagli ADAS, con quest’ultimi che donano alla Gemera una guida autonoma di livello 2.