

Una seconda parte di 2019 molto impegnata quella di Audi Sport, con cinque modelli presentati da agosto fino ad adesso sui sei programmati. Il sesto e ultimo in ordine di tempo è stato il colosso RS Q8, versione ipervitaminizzata della SUV coupè lanciata negli scorsi giorni al Salone di Los Angeles. Il gigante di Ingolstadt va ad unirsi ad un ormai foltissimo parterre di concorrenti, molti dei quali appartenenti al gruppo Volkswagen, e lo fa forgiandosi del titolo di SUV più veloce al Nurburgring (trovate il focus e il video a fine articolo). La RS Q8 arriverà nelle concessionarie nel primo trimestre del 2020, con i prezzi che in Germania partiranno da 127.000 euro.
Con 600 cavalli sfida (quasi) ad armi pari l’Urus
Inutile nasconderlo, che piaccia o meno la Lamborghini Urus è la regina nel segmento delle mega SUV sportive. E proprio partendo con l’idea di battere (o quantomeno sfidare) l’italiana, gli uomini di Audi Sport hanno sviluppato la RS Q8. Per farlo avevano bisogno prima di tutto di un motore possente e che fosse in grado di muovere senza troppi problemi la massa dell’auto. La scelta è ricaduta sul 4 litri V8 biturbo montato sulle nuove RS6 e RS7 (che tra l’altro è lo stesso usato dalla Lambo NDR), capace erogare ben 600 cavalli e 800 Nm di coppia già a 2.050 giri. Se poi si uniscono questi dati all’automatico a 8 marce con convertitore di coppia ela trazione integrale Quattro, il risultato è assurdo: da 0 a 100 in 3,8 secondi (la Urus però è due decimi più veloce) e una velocità massima di 305 km/h con il pacchetto dynamic package plus opzionale. L’aver scelto il propulsore delle sorelle a ruote basse comporta inoltre anche altri vantaggi. Collegato all’otto cilindri c’è infatti anche un sistema a 48V, che non solo trasforma la RS Q8 in una mild-hybrid, ma aiuta durante le partenze, copre i buchi di potenza e permette di disattivare la metà dei cilindri quando si è ai bassi carichi così da far “veleggiare” le due tonnellate abbondati dell’auto. Gli uomini di Ingolstadt parlano di un risparmio complessivo di 0,8 litri ogni 100 km, ma dubito che qualcuno sia così docile sul pedale del gas sapendo di avere certi numeri a disposizione.
Pronta a sfidare sottosterzo e rollio
Ma il solo propulsore non basta a fare un’ottima auto e i SUV di questa categoria, considerando la stazza da pachiderma, devono anche tenere a bada il sottosterzo e tutti i movimenti di cassa. Per riuscirci in Audi hanno utilizzato la piattaforma MLBevo, cioè la stessa della Urus, della Bentley Bentayga e della Porsche Cayenne (considerando solo quelle ad alte prestazioni). Di serie la RS Q8 arriva poi con le sospensioni pneumatiche adattive dotate di specifiche proprie e le quattro ruote sterzanti, mentre si pagano le barre antirollio con stabilizzazione attiva e lo sterzo dinamico. Sulla trazione integrale ho già accennato qualcosa, ma va specificato che di norma segue una logica di ripartizione della coppia che predilige il posteriore (40:60), ma in casi di gravi perdite di aderenza può inviare fino al 70% davanti e fino all’85% dietro. Ma senza un set di freni adeguato il record a Ring si sarebbe concluso dopo una decina di curve. Infatti di serie il colosso di ingolstadt arriva con un impianto composto da dischi in materiale composito da 420 mm davanti, 370 dietro e pinze a 10 pistoncini, mentre i carboceramici opzionali vedono i dischi anteriori crescere fino a 440 mm e quelli posteriori rimanere identici. I diversi materiali sono riconoscibili dal colore delle pinze, che nel primo caso sono nere, mentre nel secondo possono essere blu, grigie e rosse.
Colossale fuori, maniacalmente precisa dentro
La comparsa dei badge RS all’inizio del nome ha comportato per la Q8 una decisa cura al testosterone per gli esterni. Davanti la classica mega calandra ottagonale single frame che va da faro a faro è confermata, ma in questo caso è incastonata in un paraurti dotato di prese d’aria maggiorate e dal disegno più cattivo. Gruppi ottici invece rimangono identici, salvo essere di serie a matrice di LED. Ma se vista da davanti la larghezza di due metri si nota immediatamente, la fiancata punta su profonde nervature per accorciare visivamente i 5 metri di lunghezza. Dietro la coda discendente è rimasta inalterata ma ha guadagnato un piccolo spoiler, mentre tutto il fascione è nuovo e ingloba i due grossi e cattivissimi scarichi ovali. Tra gli optional per l’esterno ci sono i cerchi da 23 pollici (di serie ci sono dei minuscolo 22..) e il black pack che tinge di nero le prese d’aria per rendere il look più cattivo, sopratutto se si opta per colori brillanti come quello del lancio tra i nove disponibili.
Ma se fuori tutto è più cattivo, quasi tamarro, dentro c’è più serietà. L’impostazione generale rimane quella delle Q8 normali, quindi assemblaggi al limite della maniacalità e una plancia sviluppata molto in orizzontale. Sulla RS però arriva la pelle Nappa con i loghi sugli schienali dei sedili e materiali come alluminio e carbonio per plancia e tunnel. Il volante invece è rivestito di Alcatara, con la razza destra che vede l’arrivo del pulsante per le modalità di guida RS personalizzabili, RS1 e RS2, introdotto dalla nuova RS6. Il guidatore sarà circondato dal quadro strumenti digitale Virtual Cockpit, dal sistema di infotainment MMI plus con hotspot wi-fi e modulo LTE e, più in basso, dal display per il controllo del clima. La lista degli optional include la pelle Valcona con le cuciture a nido d’ape e varie personalizzazioni tra materiali e cuciture.
Più veloce di una Megan Trophy-R
Come anticipato ad inizio articolo, la RS Q8 si è presentata al mondo portando in testa la corona di SUV più veloce di sempre al Nurburgring. Premettendo che sinceramente i tempi al Ring trovano un po’ il tempo che trovano, non esiste un ente che controlli la regolaritià delle auto, questa volta un minimo sono rimasto sorpreso. Completando il giro in 7 minuti, 42 secondi e 253 millesimi la RS Q8 non solo ha detronizzato la GLC 63 S AMG (di ben 7 secondi), ma è anche stata più veloce di una semi pronto-corsa come la Megan Trophy-R (che ricordo essere la detentrice tra le trazioni anteriori). Tutto questo con un SUV che supera abbondantemente le due tonnellate, ipotizzo più di 2.350 kg, e con un’altezza da terra che dovrebbe farla ribaltare alla prima curva in appoggio.