

In un mondo in cui sportive e supercar raggiungono prezzi sempre più elevati, contando anche le ormai carissime assicurazioni e la bastia nera del bollo, l’unica opportunità rimasta ai comuni mortali (come il sottoscritto) di guidare questi bolidi sono i videogiochi. Tra questi capeggia ormai da vent’anni Gran Turismo, titolo realizzato direttamente dalla Sony e presente solo su Playstation, che fin dall’uscita del numero 6 si è fatto promotore e quasi mecenate di concept car esclusive realizzate da varie case. L’ultima arrivata in questo folto parterre è la Lamborghini con la sua Lambo V12 Vision Gran Turismo, presentata questa sera a Monte Carlo durante le finali mondiali del FIA Certified Gran Turismo Championships 2019 dal CEO Stefano Domenicali.
Richiamo al passato e al presente
Nonostante si trattasse di un’auto destinata ad un videogioco e non al mondo reale, gli uomini del design Lamborghini capitanati Mitja Borkert hanno preso molto sul serio lo sviluppo. L’obiettivo è stato infatti quello di, cito testualmente, “creare la migliore virtual car di sempre per tutti i giovani gamer e fan”. Per quanto riguarda la linea è stato quindi naturale optare per una configurazione monoposto, evolvendole attorno uno stile da vera lambo. All’anteriore e al posteriore la V12 Vision punta fortissimo sugli scenografici gruppi ottici a Y introdotti dalla Terzo Millennio, ma li adatta a passaruota che non sono collegati alla scocca. Dietro c’è poi una grossa ala fissa, che assomiglia molto a quelle delle moderne Formula E, e un gigantesco diffusore da cui fuoriescono i sei scarichi. Come su tutti i “tori”, è presente la cosiddetta “linea centrale” che quasi divide l’auto a metà, sottolineando ancora di più l’impostazione monoposto e il disegno esagonale dei finestrini che si rifà alla Marzal del 1968.
L’abitacolo è invece focalizzato sul dare al pilota un’esperienza di guida pura e quasi da pilota di caccia. E il paragone che i jet non è casuale, visto che per entrare bisogna aspettare che la parte anteriore dell’auto si alzi. Dentro, il guidatore avrà davanti a se un volante sportivo tagliato nella parte superiore e fornito di pulsanti, rotelle oltre che di uno schermo al centro. I dati relativi a velocità, giri motore, marce e tempo sul giro sono invece proiettati sul parabrezza grazie all’head-up display. Ah, quasi me ne stavo dimenticando. Tutta la socca è realizzata in fibra di carbonio e con altri materiali compositi leggerissimi.
V12 ibrida da 819 cavalli
Per quanto riguarda invece il powertrain la V12 Vision si conferma al passo con i tempi impiegando quello ibrido introdotto a settembre dalla Sián. Dietro le spalle del guidatore c’è quindi un V12 aspirato da 6.5 litri che da solo produce 785 cavalli, a cui vanno aggiunti altri 34 cavalli prodotti dal piccolo propulsore elettrico alimentato da un modernissimo supercondensatore. Il totale vede la potenza raggiungere gli 819 cavalli con entrambi i motori accesi, un soun trascendentale prodotto dal dodici cilindri e prestazioni fuori dal comune (la Lamborghini non ha diramato alcun dato a riguardo).