

Al Salone di Los Angeles, e anche attraverso due eventi separati a Pechino e Shanghai, la Aston Martin ha presentato ufficialmente la DBX alla stampa e ai clienti. Location queste che non sono per niente casuali, considerando che USA e Cina sono due dei mercati dove c’è più richiesta di 4×4 sportive e lussuose. La SUV rappresenta inoltre il primo modello a ruote alte nella storia del marchio di Gaydon e ha richiesto non solo 4 anni di sviluppo, ma anche la costruzione del nuovissimo stabilimento di St. Athan in Galles. Per quanto riguarda i prezzi europei l’unica cifra nota è quella relativa al mercato tedesco, dove la DBX partirà da non meno di 193.500 euro, cioè più economica della Lamborghini Urus e leggermente più cara della Bentley Bentayga con il V8.
Un po’ DB11 e un po’ Vantage
Con un passato composto solo da sportive e gran turismo, i designer Aston Martin hanno impiegato non poco tempo nell’adattare le proprie conoscenze ad un auto a ruote alte. Il risultato finale però è sorprendentemente naturale. Basata su un telaio in leghe di alluminio realizzato specificatamente per lei, la DBX si mostra come molto piacevole alla vista soprattutto nelle tre viste anteriori, oltre che più compatta dei suoi 5,03 metri di lunghezza. Davanti la parentela con la DB11 è molto evidente grazie alla linea dei gruppi ottici, al lungo cofano muscoloso e alla tipica calandra DB che in questo caso raggiunge dimensioni ragguardevoli. Ad essere totalmente inedite sono invece le luci diurne alle estremità del paraurti, nelle quali sono state ricavate due prese d’aria che fanno fluire l’aria fuori dal passaruota e verso i dischi dei freni per raffreddarli. Di profilo, la stazza dell’auto risalta immediatamente, nonostante dettagli come i montanti dietro portiere coperti dai finestrini, i cristalli privi di cornice, le maniglie a scomparsa e gli sfoghi dell’aria posti dietro ai passaruota. Al posteriore invece tutto è molto più simile alla Vantage per via dello spoiler a becco d’anatra, che fa il paio con quello alla fine del tetto, e per il diffusore che integra i due terminali dello scarico. I designer hanno poi preferito far sì che la portiera includesse anche la parte del battitacco, questo per evitare che i pantaloni o i vestiti si sporchino quando si sale in auto. Una chicca che sottolinea quanto in Aston abbiano pensato ad un utilizzo quotidiano per la loro SUV.
Cuore tedesco
Dovendo puntare su mercati in cui le tasse sui veicoli inquinanti stanno castrando sempre di più i motori di grosse dimensioni, la Aston Martin per la DBX ha deciso di puntare nuovamente sul V8 biturbo di 4 litri fornito dalla AMG e già montato su DB11 e Vantage. In questo caso però i tecnici inglesi hanno deciso di metterci mano portando il propulsore ad erogare 550 cavalli e 700 Nm di coppia, cifre necessarie per muovere la massa di 2.245 kg del SUV. A lavorare a braccetto con l’otto cilindri ci sono il cambio automatico a nove marce con convertitore di coppia e la trazione integrale, con quest’ultima che in condizioni normali ripartisce la coppia secondo una logica 47:53. Tuttavia, come abbiamo potuto appurare dal video dei test effettuati sugli sterrati del galles, la 4×4 inglese sa anche andare di traverso grazie ad un differenziale centrale attivo e uno elettronico a slittamento limitato al posteriore (o eDiff) che spostano in continuazione la coppia da davanti a dietro. A garantire il comfort in tutte le situazioni ci pensano le sospensioni pneumatiche a tripla camera regolabili in altezza, si abbassano e si alzano rispettivamente di 50 e 45 mm, e le barre antirollio attive eARC con sistema a 48 Volt che evitano il coricamento in curva. Viste le presunte velleità fuoristradistiche dei clienti che acquisteranno una DBX, credo che si contino sulle dita di una mano, i tecnici di Gaydon hanno implementato alle classiche modalità di guida le Terrain e Terrain+ che riorganizzano le quattro ruote motrici e fanno si che l’ESC eviti il ribaltamento dell’auto. Per quanto riguarda le prestazioni dure e pure la Aston dichiara uno 0 a 100 in 4,5 secondi (non proprio un tempo esaltante) e una velocità massima di 291 km/h. Infine, non è da escludere che in futuro arrivino anche varianti ibride o full-electric (a quanto pare il telaio supporta queste motorizzazioni), anche se sinceramente aspetto con ansia l’arrivo della versione V12.
Pelle pieno fiore, Alcantara e addirittura lana per gli interni
Anche per quanto riguarda gli interni alla Aston hanno avuto non pochi problemi a dover adattare la seduta sportiva ma comoda della DB11 alla posizione di guida più alta della DBX, rendendola accessibile anche alle donne e a tutti i tipi di fisici. Miles Nurnberger, capo del design a Gaydon, ha ammesso infatti che hanno impiegato più o meno sei mesi ad arrivare all’impostazione attuale. L’effetto finale però ha il suo perchè, anche se un po’ troppo simile alle altre auto nella gamma. La plancia è composta da uno schermo da 12,3 pollici per il quadro strumenti e uno da 10,25 per l’infotainment, con ques’ultimo che è compatibili con Apple CarPlay ed è circondato dai comandi del cambio e del clima. I passeggeri anteriori si accomoderanno su sedili che integrano il poggiatesta e avranno a disposizione un doppio bracciolo, il quale nasconde al di sotto un grosso vano. Dietro il divanetto posteriore potrà ospitare 3 persone tranquillamente anche di statura oltre la media. Il baule invece si conferma essere più che sufficiente per le valige di quattro persone grazie ad una capacità di carico di ben 632 litri, con gli schienali che si abbattono secondo la logica 40:20:40 in caso di oggetti particolarmente lunghi. Da buona Aston i materiali e le finiture sono di prima qualità, con la pelle pieno fiore che viene fornita dalla Bridge of Weir così come l’Alcantara del cielo o la copertura retrattile del tetto panoramico. Per coloro che invece vivono in paesi particolarmente freddi, o che magari vogliono solo qualcosa di diverso, la casa inglese mette a disposizione anche un inedito tessuto composto all’80% da lana . Per quanto riguarda il cruscotto invece si potranno scegliere tra vari tipi di legno (consigliano quello di noce), fibra di carbonio e metalli. Grazie al reparto Q però ogni cliente potrà personalizzarsi la propria DBX, scegliendo ogni singolo dettaglio tra un’infinita palette di colori per l’esterno e di materiali l’interno.
Come anticipato nell’articolo di un mese fa (potete trovarlo qui), gli acquirenti avranno a disposizione 11 diversi pacchetti di accessori per rendere ancora più personale la propria SUV, tra cui spiccano decisamente il Pet Pack per chi ha un cane o lo Snow Pack che include un porta scii sul tetto. Le prime 500 persone che acquisteranno la DBX potranno scegliere se avere l’allestimento “1913 Package” che include un libro personalizzato, il badge del controllo finale firmato dal CEO Andy Palmer, badge e battitacco personalizzati e incontrare i vertici della Aston per un cocktail party presso uno degli hotel di lusso Waldorf Astoria.