

Può un SUV da più di 2 tonnellate diventare un’auto da corsa? Secondo le leggi che regolano la fisica (e il buon senso) no, ma in Lamborghini amano andare controcorrente. La casa di Sant’Agata Bolognese ha assegnato infatti alla Squadra Corse, colei che ha curato la realizzazione della SC18 Alston, la creazione di un SUV corsa. Il risultato ottenuto dagli uomini della Lamborghini è il nuovo Urus ST-X Concept (in cui la sigla ST significa Super Trofeo), il quale anticipa una futura competizione mono-marca a partire dal 2020.
Spogliata del superfluo
Il processo di trasformazione fatto dalla Squadra Corse sulla Urus è partito ovviamente da una massiccia riduzione del peso, che di base supera la 2 tonnellate, e da un irrigidimento complessivo del telaio. Gli ingegneri hanno eliminato i lussuosi interni (compreso il divano posteriore) a favore di elementi omologati per il campionato GT3 come il roll-bar in acciaio, il sedile a guscio con cinture a 4 punti, un serbatoio anti foratura e il sistema anti incendio. Per quanto riguarda gli esterni invece è stato sostituito lo scarico con una versione accorciata che termina lateralmente davanti alle ruote posteriori, un inedito alettone posteriore e nuovi cerchi in lega leggera con serraggio monodado calzanti gomme (ovviamente) Pirelli. La modifica più vistosa è però il nuovo cofano anteriore, realizzato in fibra di carbonio a vista e dotato di nuove prese d’aria maggiorate per far respirare meglio il motore. Tutte queste accortezze nel complesso hanno permesso all’Urus di perdere ben il 25% del proprio peso, cioè circa 500 kg. Restano invariati infine il propulsore e le ruote trazionanti, cioè il V8 biturbo (di derivazione Porsche) da 650 cavalli e 850 Nm di coppia accoppiato alla trazione integrale attiva.

La Urus ST-X perde i 4 scarichi posteriori (Credits:Motor1)
Ispirato al Rallycross
Come già detto nell’incipit la Urus ST-X dal 2020 potrà contare su un proprio campionato monomarca, come già accade con le Huracan. La nuova competizione si distinguerà dalle altre per due particolari caratteristiche: la prima è la formula che Lamborghini chiama “arrive and drive”, cioè far si che i gentleman driver trovino il proprio Urus sui circuiti in giro per il mondo (arrive) e dovendosi preoccupare solo di correre (drive). Una soluzione quella della casa di Sant’Agata che si avvicina molto a quanto fa la Ferrari, la quale fa trovare le auto del programma XX direttamente sui tracciati e una volta finito le riporta a casa. La seconda caratteristica è relativa alla tipologie di circuiti su cui correranno i SUV, cioè composti a metà da asfalto e da sterrato come nel campionato Rallycross. La Lamborghini infine ha annunciato che la versione definitiva della Urus ST-X verrà svelata ufficialmente tra un anno alle Finali Mondiali.

Tra gli optional la Urus ST-X offre anche la cortina fumogena.. (Credits:Motor1)
Credits foto titolo: Motor1