

Dopo essere sparita dai listini negli ultimi 3 anni, la Land Rover Defender è ricomparsa al Salone di Francoforte in una veste totalmente nuova. La buona notizia per i vertici della casa inglese è che, fin dai primi attimi dopo la presentazione, tutti i giornalisti presenti l’hanno adorata apprezzando i richiami alle 4 serie attraverso cui la fuoristrada è passata nei suoi 68 anni di vita. Certo, i puristi hanno storto il naso, ma in fondo è normale anche questo. Al momento la Defender sarà acquistabile nelle classiche versioni 110 e 90, che arriveranno una nella primavera e l’altra nell’estate del 2020, con un prezzo che sarà rispettivamente di 57.400 e 51.400 euro.
Addio a longheroni e traverse
Nei sopracitati 68 anni di esistenza la Defender è cambiata poco dal punto di vista estetico e ancora di meno da quello della meccanica. Con la nuova versione gli ingegneri e i designer Land Rover hanno deciso di dare una decisa rinnovata a tutto il pacchetto. Ecco quindi scomparire il telaio a longheroni e traverse, il sacro graal per tutti i “fuoristradisti”, in favore di una monoscocca in alluminio definita D7x. Una scelta non casuale questa, visto che la nuova piattaforma porta in dote meno peso e una rigidità torsionale decisamente più alta. Tuttavia, nonostante gli sforzi, il peso dell’auto può variare tra 2.150 e i 2.400 kg. A fare il paio con la nuova struttura ci pensano le sospensioni indipendenti che, sopratutto se si opta per quelle opzionali ad aria, permettono una marcia più comoda e meno sconquassante rispetto alle vecchie generazioni. Esteticamente, come già detto, i designer hanno puntato sul rinnovare in chiave moderna l’estetica del fuoristrada. All’anteriore il muso è ancora alto e imponente, i gruppi ottici confermano i tre gruppi luce e i passaruota bombati con le plastiche dure a vista che fanno molto off-road. Dietro fortunatamente c’è ancora il portellone incernierato lateralmente, con l’iconica ruota di scorta che potrà esserci o meno in quanto viene offerta come optional. Nella vista laterale si nota immediatamente che il profilo rimane inconfondibilmente Defender, con gli sbalzi anteriori e posteriori molto corti per migliorare il più possibile gli angoli d’attacco e quelli d’uscita che infatti sono di 38°, 28° e 40°. Come anticipato poi la 4×4 inglese sarà disponibile sia nella variante a passo corto 90 che in quella a passo lungo 110, con le cifre che in passato indicavano in pollici la distanza tra i due assali.
Pronta a portarvi ovunque
Un’altro aspetto delicato che gli uomini Land Rover hanno dovuto affrontare è stato, ovviamente, quello delle capacità off-road. Sì, perché le vecchie generazioni erano dei veri e propri muli capaci di passare oltre ogni ostacolo. A muovere la versione 2019 ci pensa un cambio automatico della ZF a 8 marce collegato a una trazione integrale intelligente, con blocco del differenziale anteriore e posteriore, che lavora in sinergia con il Terrain Response 2 per garantire grip su qualsiasi tipo di superficie. Gli inglesi hanno poi pensato anche ai novizi del fuoristrada dotando l’auto del Terrain Response Configurable, che lascia decidere all’autista quanto far controllare all’auto e quanto a se stesso, e il ClearSight Ground View preso dalla nuova Evoque che inquadra il terreno sullo schermo centrale facendo diventare invisibile il muso dell’auto. La nuova Defender si presenta poi con una lista di qualità di prim’ordine tra le auto a ruote alte: capacità di guado che arrivano a 90 cm, la possibilità di ospitare sul tetto fino a 350 kg (ad auto ferma), altezza da terra che va da 29 a più di 40 cm, un massimo di 45° di pendenza sia per le salite che le discese e la possibilità di poter trainare oggetti pesanti fino a 3.700 kg. Nel caso poi aveste ancora dei dubbi sulle sue qualità, sappiate che i collaudatori l’hanno sottoposta a più di 62.000 test, superando il milione di km, sui terreni più impervi del mondo. Una volta aperta la fuoristrada inglese si abbassa poi di circa 5 cm per permettere un ingresso più agevole.
Spazio solo all’essenziale (forse troppo)
Così come il resto dell’auto, anche gli interni hanno avuto la loro evoluzione. Le vecchie Defender infatti erano famose per la loro essenzialità e per il fatto che né l’aria condizionata né il riscaldamento ottenevano l’effetto sperato. La nuova generazione invece può contare su un abitacolo sempre scarno e ridotto solo al necessario (troppo forse), ma anche con una spruzzata di modernità. Il guidatore infatti davanti a se ha un volante multifunzione e subito dietro uno schermo in alta definizione da 12,3 pollici che ricopre la funzione di quadro strumenti. Alla sua destra, al centro del cruscotto, trova posto il display da 10 pollici dell’infotainment Pivi Pro, connesso alla rete così da riceve gli aggiornamenti over the air per il software, oltre che essere già predisposto per il 5G. Davanti al passeggero anteriore e nei pannelli porta i designer hanno lasciato volutamente a vista la lamiera per dare più un’idea di auto dura e pura. Tra i due sedili anteriori troviamo vani portaoggetti in quantità e molto capienti (c’è anche la ricarica wireless per lo smart phone) e un poggia braccio, con la possibilità di alzare quest’ultimo attenendo il cosiddetto Jump Seat che aggiunge un’altro posto e riprende un tratto classico delle Defender. Al posteriore i passeggeri avranno a disposizione ben 4 prese USB e 4 prese da 12 Volt, di cui due annegate nei sedili anteriori, e i controlli per il clima. In base alla versione, che si tratti della più corta 90 o della più lunga 110, i posti possono variare da 5 a 7 e lo spazio nel baule è di 231 o 2.233 litri per la prima e 646 o 2.380 litri per la seconda. Per coloro che useranno in maniera dura e pura la loro 4×4 la Land Rover offre l’Activity Key, ovvero un bracciale con cui si può accendere e aprire o chiudere l’auto senza bisogno della chiave.
Ora solo diesel e benzina, più avanti anche l’ibrido plug-in
In attesa di vedere le versioni più economiche la Defender è disponibile con 2 motori a benzina e 2 diesel. I primi due vengono presentati con la sigla P300 e P400, entrambi sono 6 cilindri turbo-compressi, e sviluppano rispettivamente 300 e 400 cavalli, con il secondo che può contare anche su una leggera ibridizzazione di tipo Mhev (o mild-hybrid) e 550 Nm di coppia. I propulsori a gasolio invece sono chiamati D200 e D240 e possono contare su 4 cilindri anziché 6, mentre la scheda tecnica parla di 200 e 240 cavalli (oltre che 340 Nm di coppia). Tuttavia durante il lancio la Land Rover ha annunciato che più avanti arriverà anche una versione ibrida plug-in per coloro che vorranno andare fuoristrada in maniera più ecologica.
L’auto con la lista di accessori più lunga al mondo
Nel momento in cui andranno in concessionaria per ordinare la loro Defender, i clienti dovranno scegliere non solo tra la 90 e la 110, ma anche tra le 5 versioni disponibili: S, SE, HSE, First Edition e X. A queste la Land Rover permette di scegliere tra una lista di più di 170 accessori che fa ottenere alla 4×4 inglese il primato di auto con più accessori al mondo. Una scelta quella della casa inglese che punta a dare la possibilità agli acquirenti di cucirsi addosso la propria auto secondo l’uso che se ne vuole fare. Ad esempio è possibile avere una pellicola per la carrozzeria definita Satin Protective Film che protegge la vernice e funziona come un wrap. Per i più indecisi sono disponibili 4 allestimenti diversi chiamati Urban, Adventure, Explorer e Country, ognuno dei quali offre diverse personalizzazioni e accessori per affrontare ambienti diversi. Ovviamente a quest’ultimi si possono aggiungere altri dettagli presi direttamente della lista. La Defender sarà acquistabile in 6 tinte diverse, 12 cerchi diversi con misure che vanno dai 18 ai 22 pollici e i sedili interni che possono essere rivestiti in tessuti o pelli studiati per resistere.