

Ghost o fantasma. Un nome adatto quello della berlina Rolls-Royce, che negli 11 anni di vita della prima generazione silenziosamente si è presa la testa delle vendite della casa di Goodwood, diventando il modello più di successo nei 116 anni di storia del marchio. La seconda generazione quindi si trova davanti all’importante sfida di confermare le proprie qualità a clienti esigentissimi che nel mentre hanno alzato i loro standard, e parzialmente cambiato gusti, con l’arrivo prima della nuova Phantom e successivamente dell’inedito Cullinan. Il prezzo definitivo non è stato ancora comunicato, ma si parla di circa 100/150.000 euro in meno rispetto alla Phantom, cioè circa 350.000 euro.
Architettura di alluminio made in Rolls
Per descrivere al meglio la nuova Ghost bisogna partire dalla meccanica e dalla frase pronunciata dal CEO Torsten Müller-Ötvös: “L’unica cosa che abbiamo trapiantato dalla vecchia Ghost sono stati solamente gli ombrelli nelle portiere e lo Spirit of Ecstasy“. Una riprogettazione totale e profonda che è partita direttamente dalle basi. Rispetto alla prima serie infatti l’architettura in acciaio derivata dalla Serie 7 è andata in pensione in favore di una più moderna realizzata totalmente in alluminio proprio dalla Rolls che, come già accaduto con Phantom e Cullinan, da carta bianca ai progettisti che non devono più adattarsi a quanto fatto dai tecnici BMW e rende l’auto, se vogliamo dirla così, ancora più nobile e meno legata alla produzione di massa (per quanto la Serie 7 sia un’auto di per se già elitaria). Il risultato di questa mancanza di vincoli si traduce ad esempio in un avanzamento delle sospensioni anteriori per poter arretrare il grosso V12 biturbo, portando la distribuzione dei pesi ad un perfetto 50:50. Il piacere di guida sulla Ghost è infatti parte dell’esperienza, ora resa ancora più coinvolgente grazie alla trazione integrale permanente e all’asse posteriore sterzante, permesse entrambe dall’adozione della nuova piattaforma. E le quattro ruote sterzanti sono una caratteristica necessaria data la mole dell’auto che ha raggiunto i 5.54 metri di lunghezza, 2.15 metri di larghezza e un passo di 3.30 metri, senza contare che tra le curve il guidatore dovrà gestire i 570 cavalli e 850 Nm di coppia prodotti dall’ormai fedelissimo V12 biturbo da 6.75 litri.
Più design minimalista e meno opulenza
Nel disegnare la nuova Ghost i designer hanno seguito la corrente del “Post Opulence” pro-minimalismo introdotta nel mondo della moda, della gioielleria e della nautica, ma dovevano comunque renderla riconoscibile e un’autentica Rolls-Royce al primo sguardo. All’anteriore la calandra simil-cancello vista su Phantom e Cullinan è stata rimpicciolita per lasciare spazio a prese d’aria in nero nella parte bassa del paraurti, ma gli uomini di Goodwood ne hanno comunque voluto sottolineare la presenza posizionando 20 diodi al Led nella parte superiore così da illuminare i listelli verticali, trattati a loro volta al posteriore con una finitura opaca per evitare riflessi troppo forti. Una figata assoluta in sostanza. Spostandoci verso il retro notiamo come le nervature siano pochissime sul cofano e ancora meno sulla fiancata, con solo una che parte dal gruppo ottico anteriore e arriva a quello posteriore, creando una linea molto pulita e classica. Dietro il design è molto simile alle altre Rolls grazie anche ai fanali dalla linea non completamente quadrata così da dare un po’ di movimento visivamente.
Cielo (e cruscotto) stellato
Aprendo le portiere, dotate dell’immancabile impostazione ad armadio, ci si trova davanti ad un ambiente già visto su Phantom e Cullinan sia come impostazione che come materiali, curati ovviamente a livelli maniacali, ma un po’ più minimale. Indubbiamente però la vera novità è la già anticipata Illuminated Fascia presente nel cruscotto, ovvero 152 diodi luminosi incastonati in 3 strati di materiale così da circondare la scritta Ghost con 850 stelle. Lo scopo è ovviamente quello di replicare lo splendido effetto dello Starlight Headliner, il cielo che riproduce una stellata, tanto amato sia dai clienti che dagli appassionati come il sottoscritto. E se state pensando “non è che abbiano fatto un grande lavoro, hanno messo solo due luci nel cruscotto” sappiate che a Goodwood ci hanno impiegato 10.000 ore di lavoro per arrivare al risultato finale! Ma il lusso sulla Ghost non è fatto solo di materiali pregiati ma anche di un inedito sistema audio proprietario made in Rolls da 1.300 Watt, dotato anche di 2 microfoni che hanno la funzione di assorbire le frequenze audio di disturbo così da dare una qualità dell’audio perfetta. La cosa che mi sorprende è che la casa della doppia R parli di rumori esterni considerando i 100 kg di materiale fonoassorbente di nuova generazione usati per portiere, pianale, tetto e addirittura dentro le gomme. E questo senza contare le sospensioni pneumatiche migliorate, all’anteriore è stato aggiunto un braccio oscillante, che grazie a delle telecamere e al GPS regola migliaia di volte le sospensioni controllate elettronicamente per predire e preparare gli ammortizzatori a qualsiasi buca o dosso. Il risultato è quasi comico: il livello di silenzio raggiunto durante i test era infatti così elevato da creare un tale disorientamento che i tecnici hanno dovuto creare apposta delle risonanze dal baule e dal clima. Ah già, quasi me ne stavo dimenticando. Nonostante l’alleggerimento generale le portiere continuano a essere molto pesanti quindi che fare? Lasciare che gli occupanti facciano lo sforzo di aprirla e chiuderla. Non sia mai. Per questo motivo la Ghost è dotata di un pulsante interno e uno esterno sulla maniglia che attiva dei motori elettrici che chiudono la portiera da sola. Bello essere pigri eh?
La tecnologia al servizio del lusso
Ma nel 2020 il lusso, i materiali pregiati e la comodità non sono più sufficienti. Ora il lusso si serve e passa anche attraverso le tecnologie. E la Ghost da questo punto di vista ha ereditato molto dalla BMW diventando la Rolls più high-tech di sempre. I fari anteriori ad esempio sono dotati di tecnologia al laser che illumina a più di 600 metri di distanza, ma comunque in caso di guida notturna su strade poco illuminate c’è una telecamera agli infrarossi che segnala pedoni o animali ai bordi della carreggiata. Il pacchetto di novità tecnologiche include anche un sistema d’infotainment di ultima generazione (molto probabilmente l’ultima versione dell’i-drive), il parcheggio autonomo, l’hotspot wi-fi e un head-up display di ultima generazione.