

La Maserati entra a gamba tesa, anzi tesissima, nel mondo automotive con Nettuno: il loro nuovo V6 biturbo di 3 litri che va a sostituire l’uscente V8 di derivazione Ferrari. Il nuovo propulsore, il cui nome rende omaggio al dio del mare dotato del tridente simbolo della casa, sarà montato e visibile per la prima volta il prossimo 9 di settembre, quando durante l’evento “MMXX: The time to be audacious” il costruttore modenese presenterà l’attesissima MC20. Ma la nuova supercar non sarà l’unica a godere del nuovo arrivato, l’intenzione è infatti quella di usarlo anche su altre auto della gamma e con varie forme di elettrificazione.
Numeri da primo della classe
Disegnato e progettato nel moderno Maserati Innovation Lab di Via Emilia Ovest, oltre che protetto da brevetti internazionali, Nettuno rappresenta un autentico capolavoro scaturito dalle menti e dalla passione pulsante degli uomini Maserati. Come già detto la base è rappresentata da un 6 cilindri a V biturbo (con bancate a 90°) da 3 litri, capace di sviluppare ben 630 cavalli, 780 Nm di coppia a 7.800 giri e con il limitatore fissato a 8.000 giri. Quindi, se la matematica non è un opinione, la potenza specifica è di ben 210 cavalli/litro, cioè abbastanza per renderlo uno dei più performanti della sua “specie”. Al contrario però del V6 realizzato dalla Aston (anch’esso biturbo e da 3 litri) qui non c’è nessuna sovralimentazione elettrica così da renderlo più leggero e compatto. Con Nettuno la Maserati da infine uno schiaffo deciso alle voci che giravano da tempo riguardo al fatto che il V6 fosse una semplice derivazione di quello montato sulle versioni Quadrifoglio di Giulia e Stelvio, dimostrando quando a Modena puntino forte sulla nupva MC20.
Con la F1 nel sangue
La vocazione sportiva e quasi da corsa di Nettuno è sottolineata ancora di più dall’utilizzo di due elementi derivati direttamente dalla F1 e dalle competizioni. La prima è l’ormai canonica lubrificazione a carter secco che permette al motore di dare il 100% anche quando si spinge a tavoletta, oltre che abbassare di parecchio il baricentro a tutto vantaggio del piacere di guida. La seconda, e più complicata, è l’innovativo sistema di combustione a precamera con doppia candela di accensione composto da 3 componenti principali: una precamera posta tra la candela centrale e la camera di scoppio canonica, con queste due che sono collegate da fori dotati di una geometria specifica per rendere il meglio possibile. Di seguito c’è una candela laterale (composta da una tradizionale) che ha funzione di supporto per far funzionare al meglio il motore anche durante quelle fasi in cui non è necessario l’uso della precamera. Ultimo, e forse più importante, è il doppio sistema di iniezione indiretta e diretta che unito alla pressione di iniezione di 350 bar permette di abbassare i consumi, le emissioni e la rumorosità del propulsore ai bassi giri. I presupposti sono quindi più che buoni, ma Nettuno sarà capace di replicare il carisma del V8 Ferrari anche senza il suo sound celestiale?